Scultore Nivola: l’artista sardo che conquistò New York
Lo scultore Nivola è uno degli artisti sardi più originali del Novecento nonché uno dei più apprezzati Oltreoceano.
La Sardegna è una terra di luce e vento, di colori forti e profumi inebrianti, di maestosi nuraghi ed eleganti palazzi Liberty, di abili artigiani e artisti straordinari come lo scultore Nivola che con le sue opere ha ottenuto successo e riconoscimenti in tutto il mondo.
Costantino Nivola, all’anagrafe Costantino Nivola Mele, conosciuto anche come Antine Nivola in Sardegna e Tino Nivola negli Stati Uniti, nasce a Orani il 6 luglio 1911 quinto di dieci figli di un muratore da cui apprende i primi rudimenti del mestiere.
Nel 1926 lascia Orani e inizia a lavorare come apprendista per il pittore Mario Delitala, considerato uno dei più grandi incisori italiani del Novecento, impegnato nella decorazione dell’aula magna dell’Università di Sassari.
Pochi anni più tardi, e più precisamente nel 1930, espone alla I Mostra sindacale di Sassari l’acquarello La collina e altri due lavori, mentre l’anno successivo realizza per il Veglione della Stampa, al Teatro Verdi di Sassari, la decorazione della sala e il cartellone. Inoltre, espone alcune xilografie alla II Sindacale di Cagliari e lavora a una serie di opere decorative per la villa di Cala Gonone (Dorgali) dell’imprenditore Gianni Ticca, influente membro del fascismo sardo.
Nello stesso anno, grazie a una borsa di studio, il futuro scultore Nivola, inizia a frequentare l’Istituto Superiore di Industrie Artistiche (ISIA) di Monza, dove si diploma come grafico pubblicitario cinque anni più tardi. Qui conosce Salvatore Fancello e Giovanni Pintori, altri due studenti sardi che in seguito faranno parte del novero di artisti che daranno il loro contributo all’arte del Novecento.
Nel 1932, Nivola espone alla III Sindacale di Sassari Publio Orazio uccide la sorella, Paradiso terrestre più tre disegni a matita. L’anno successivo, oltre ad organizzare la sua prima personale presso la galleria Perella di Sassari, dipinge nella villa del conte Ticca il fregio Giochi da spiaggia e alla IV Sindacale di Cagliari presenta xilografie, disegni e monotipi.
Un anno più tardi accetta l’invito di Giuseppe Pagano, tra i suoi maestri durante gli anni all’ISIA, e collabora all’allestimento della Mostra dell’Aeronautica Italiana di Milano insieme all’amico Pintori prima di essere sospeso per sei mesi dall’ISIA dopo aver rifiutato di fare il saluto romano. Ad evitargli l’espulsione è l’intervento del conte Ticca che permetterà a Nivola di tornare tra i banchi dell’istituto, dove conosce la giovane ebrea tedesca Ruth Guggenheim che sposerà nel 1938.
Nel 1936, dopo il diploma e il soggiorno a Parigi presso la cugina Giovanna Bertocchi, il giovane Costantino partecipa alla VI Triennale milanese con alcuni interventi di decorazione, tra cui una serie di pannelli pittorici per la Mostra dell’architettura rurale, ed è assunto come grafico all’Ufficio Sviluppo e Pubblicità Olivetti di Milano, diretto da Renato Zveteremich, dove inizialmente collabora alla redazione delle tavole del Piano regionale della Valle d’Aosta. Diventa direttore artistico della sezione grafica dell’Ufficio Pubblicità Olivetti l’anno successivo e collabora all’allestimento del Padiglione Italiano all’Esposizione Internazionale di Parigi.
Scultore Nivola: il successo e le opere da New York a Cagliari
Dopo il matrimonio con Ruth Guggenheim, con la quale si reca in viaggio di nozze a Oriani, Nivola alla fine del 1938, a causa delle leggi razziali fasciste, decide di abbandonare l’Italia e parte con Ruth per Basilea per poi spostarsi a Parigi dove frequenta gli esuli italiani antifascisti e collabora al giornale del movimento Giustizia e Libertà. L’anno successivo parte per gli Stati Uniti.
A New York diventa art director della rivista Interiors, conosce i più importanti maestri dell’architettura e del design europei, come Gropius, Albers, Breuer, Moholy Nagy, frequenta la cerchia degli anarchici che ruotano intorno ai giornali L’adunata dei Refrattari e Il Martello e la scena artistica newyorkese, stringendo rapporti con De Kooning, Kline, Léger, Pollock, Esteban Vicente, Hedda Sterne.
Nel 1941, aderisce alla Mazzini Society, associazione antifascista che conta fra i suoi membri Lionello Venturi, Carlo Sforza, Franco Modigliani, Toscanini, Salvemini, Borghese, conosce Josep Lluis Sert e Paul Lester Wiener e frequenta gli ambienti degli artisti émigrés di cui fanno parte Frederick Kiesler, Alexander Calder, Inoltre, entra in contatto con il giovane architetto Peter Blake e diventa art director del periodico femminile You.
Nell’aprile del 1943, Nivola espone alla Wakefield Gallery di New York e un anno più tardi lavora come grafico anche per la rivista The New Pencil Points (poi Progressive Architecture). Nello stesso anno nasce il figlio Pietro, padre dell’attore Alessandro Nivola, ed esegue in collaborazione con l’architetto Bernard Rudofsky la serie di sculture in gesso Ideal nudes per la mostra Are clothes modern? Al MoMa di New York.
Nel 1946 conosce e diventa amico di Le Corbusier, con cui dividerà lo studio per quattro anni, e l’anno successivo nasce la figlia Claire. La fine degli anni Quaranta e l’inizio del decennio successivo per Nivola sono un susseguirsi di opportunità e successi: inventa la tecnica del sand casting, debutta come scultore in una personale alla Tibor de Nagy Gallery di New York, trasforma il giardino della sua casa di Springs in un’opera d’arte ambientale, torna in Sardegna come inviato di Fortune e pubblica su Interiors il progetto Pergola village- Vined Orani.
E ancora, realizza un pannello in gesso per lo showroom Olivetti di New York con la tecnica del sand casting, tiene una personale alla galleria Peridot di New York, realizza il Four Chaplains War Memorial a Falls Church, Virginia, diventa direttore del Design Workshop dell’Università di Harvard, esegue il rilievo Gruppo di inquilini per la lobby della casa di Raymond Loewy nella Fifth Avenue di New York ed è inserito nella prima lista di artisti per la decorazione dell’UNESCO a Parigi accanto a Moore, Gabo, Pevsner, Léger, Mirò, Arp, Calder Picasso, Noguchi, Burle-Marx.
Sono solo alcuni degli importanti traguardi che caratterizzano una carriera ricca di occasioni e riconoscimenti anche nei successivi anni Sessanta, Settanta e Ottanta. Nivola, a Orani esegue il graffito della Chiesa di Sa Itria e una serie di sculture che espone nelle strade del paese, tiene una personale alla galleria del Milione a Milano, realizza le sculture per i college Morse and Stiles della Yale University e insegna alla Columbia University, ad Harvard, a Berkeley e all’Accademia Reale delle Belle Arti dell’Aja in Olanda.
È tra i membri del team di esperti internazionali incaricati di studiare lo spostamento del tempio di Abu Simbel, in Egitto, a seguito della costruzione della diga di Assuan, realizza la scultura che rappresenta l’Italia alle Olimpiadi di Città del Messico ed espone alla Galleria d’Arte Duchamp di Cagliari disegni, sculture e ceramiche eseguite col ceramista Luigi Nioi.
Costantino Nivola muore a Long Island, il 6 maggio e oggi a Orani si trova l’omonimo museo che conserva la più importante collezione delle sue opere. Tuttavia, è possibile ammirare alcune delle straordinarie sculture dell’artista sardo anche presso il palazzo del Consiglio Regionale della Sardegna che si trova nella centralissima via Roma a Cagliari.
Le otto sculture sono state realizzate in occasione del progetto di abbellimento del nuovo edificio progettato dall’architetto Mario Fiorentino e inaugurato nel 1988. Lo scultore Nivola, incaricato della decorazione, ha definito l’identità del palazzo ideando una pavimentazione in granito grigio, ribattezzato il “lago salato”, che abbellisce lo spazio esterno e integra visivamente le opere nel contesto architettonico. Le figure scolpite in marmo rappresentano due motivi ricorrenti nel lavoro del grande artista sardo, ovvero il “Costruttore” e la “Madre”. Si tratta di due immagini archetipiche che rappresentano il maschile e il femminile e sono presenti nell’iconografia sarda sin dall’epoca neolitica.
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