Sagre Sardegna: che cosa si nasconde dietro la parola folklore
Le sagre Sardegna, oltre a rappresentare un ottimo strumento di promozione del territorio, sono un appuntamento imperdibile per tutti coloro che amano la buona cucina e i prodotti artigianali realizzati con tecniche antiche tramandate di generazione in generazione.
Le sagre in Sardegna sono un’ottima opportunità per assaggiare i prodotti locali e scoprire le antiche tradizioni dell’isola, le radici, i valori e l’identità di un territorio che conserva intatto memorie, luoghi, feste, costumi e usanze tipici del suo folklore.
La parola folklore, che deriva dall’inglese folk “popolo” e lore “tradizione”, fa riferimento all’insieme di materiali (miti, fiabe, leggende, proverbi, racconti, credenze popolari, giochi, ecc) che formano le tradizioni di un popolo appartenente a una precisa area geografica. Si tratta di un immenso patrimonio culturale spesso tramandato oralmente.
L’origine del termine folklore, o folclore, si deve allo scrittore e antiquario inglese William Thoms che, con lo pseudonimo di Ambrose Merton, pubblicò nella prima metà dell’Ottocento una lettera sulla rivista letteraria londinese Athenaeum con l’obiettivo di dimostrare la necessità di utilizzare un vocabolo capace di abbracciare tutti gli studi sulle tradizioni popolari inglesi.
Accettato dalla comunità scientifica internazionale a partire dal 1878, il termine indica quelle forme contemporanee di aggregazione sociale che mettono al centro la rievocazione di antiche pratiche popolari, vale a dire tutte quelle espressioni culturali chiamate “tradizioni popolari” che comprendono, tra gli altri, canti, sagre, superstizioni, prodotti locali e ricette tipiche della cucina di un determinato territorio.
Gli studi sul folclore, complice il movimento artistico, musicale, culturale e letterario passato alla storia con il nome di Romanticismo, cominciarono a diventare sempre più numerosi nel XIX secolo periodo in cui crebbe l’interesse verso le radici popolari della cultura europea. Inizialmente, le ricerche degli studiosi si concentrarono sulla tradizione orale composta soprattutto da canzoni, proverbi, espressioni popolari e storie di cui sono ricche le fiabe e i racconti dei celebri fratelli Grimm.
Oggi, lo studio della storia delle tradizioni popolari comprende diversi temi tra cui feste e usanze del calendario, dimore rurali, vita agricola, marinara e pastorale, letteratura, prosa, drammaturgia, canti popolari, danza, musica, magia, superstizione, religiosità e arte pittorica.
Le sagre Sardegna sono tutto questo e molto di più e per conoscere il vero volto dell’isola di Ichnusa non ci resta che scoprire quali sono i dieci eventi folkloristici da segnare in agenda.
Sagre Sardegna: 10 eventi folkloristici da non perdere
Le sagre Sardegna sono giorni di festa all’insegna delle antiche tradizioni popolari e dei sapori genuini, dove non mancano prodotti simbolo dell’enogastronomia sarda come le seadas e il Cannonau.
Ecco quali sono i dieci eventi folkloristici imperdibili da Nord a Sud dell’isola:
- InvitaS: storia, cultura, tradizione, eccellenze gastronomiche e artigianali della Sardegna sono il cuore di uno degli eventi più amati dell’isola che ogni anno registra decine di migliaia di visitatori. InvitaS è la grande festa che a Cagliari, tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, celebra sapori e saperi dell’antica Ichnusa con esposizioni e degustazioni di prodotti a chilometro zero, dall’olio al miele, dai formaggi al vino, laboratori di pane, pasta, dolci, arte del ricamo e impagliatura delle sedie, sfilate dei costumi tradizionali, musica dal vivo e tanto altro ancora.
- Sagra de Su Prugadoriu: è una festa dal sapore antico che ogni anno anima le vie del centro di Seui, il borgo medievale situato nella storica regione della Barbagia di Seulo alle porte dell’Ogliastra. Su Prugadoriu è considerata l’Halloween sarda e si svolge tra il 30 ottobre e il 1° novembre. Per l’occasione i bambini indossano una veste bianca, hanno un sacco in spalla e vanno in giro per le case del paese chiedendo dolci e frutta secca mentre recitando la litania “seus benius po is animeddas” (siamo venuti per le piccole anime). Nei giorni dedicati alla sagra è possibile gustare le prelibatezze tipiche del territorio come culurgionis, civargèddus, pecora in cappotto, còrda e piselli, carni arrosto e formaggi.
- Sagra delle fave e dei ceci: organizzata in occasione della Festa di San Sebastiano, in programma dal 17 al 20 gennaio, la manifestazione si svolge a Ollastra, comune della provincia di Oristano situato nella regione del Campidano di Oristano. Il primo giorno di festa viene acceso un grande falò con la legna che gli abitanti di Ollastra raccolgono al mattino e trasportano con l’aiuto del “su jù”, il tradizionale carro trainato dai buoi. L’ultimo giorno, l’appuntamento è con Su ballu de pazz’è cresia con degustazione di vernaccia.
- Sagra del cinghiale: a Gairo, cittadina nella provincia di Nuoro, alla tradizionale festa di Sant’Antonio Abate, celebrata a gennaio, si aggiunge la sagra del cinghiale che offre ai visitatori la possibilità di assaggiare l’aromatica carne accompagnata dall’ottimo vino della zona. Non mancano anche altri prodotti tipici del territorio come i malloreddus, i formaggi, il pane e i dolci, soprattutto il Su pani’ e saba un simbolo dell’arte dolciaria sarda.
- Sagra del riccio: tra febbraio e marzo la città di Alghero celebra il il bogamarì, nome sardo del riccio di mare, che insieme al corallo è protagonista di Rosso di mare, la manifestazione dedicata a due grandi simboli della Barceloneta sarda. La sagra è uno degli eventi più attesi dagli algheresi e dai turisti che possono degustare ottimi menù a base di ricci di mare nei ristoranti della città. Rosso di mare, infatti, non prevede banchetti al porto o per le vie della città ma si svolge solo nei ristoranti che aderiscono all’evento. Il riccio di mare è un prodotto sempre più raro a causa dell’impoverimento del mare e per combattere i pescatori abusivi e proteggere il delicato equilibrio dell’ecosistema, l’amministrazione locale ha deciso di trovare “il giusto compromesso tra la necessaria esigenza di conservazione della risorsa ittica e l’altrettanto legittima aspirazione a rendere adeguatamente redditizia l’attività di pesca e di somministrazione del prodotto”.
- Sagra della zippola: a Narbolia, comune nel cuore dell’Oristanese, ogni anno si organizza la sagra della zippola (detta anche zipola o zeppola), uno dei dolci più rappresentativi del carnevale sardo. La zippola è una frittella lievitata e fritta su cui, una volta cotta, viene spolverato dello zucchero. È un dolce che va consumato appena pronto per assaporare pienamente il suo inconfondibile sapore.
- Sagra degli agrumi: a Muravera, comune nella sub-regione sarda del Sarrabus, ogni aprile si festeggia l’arrivo della primavera con la sagra degli agrumi, un appuntamento imperdibile arricchito dai colori dei meravigliosi costumi, dei gioielli realizzati con la tecnica della filigrana, dei tappeti e degli arazzi che addobbano le vie della città. La manifestazione prevede anche una grande sfilata di Tracas, i carri addobbati a festa in occasione delle celebrazioni popolari.
- Sagra del pane e del formaggio: a Burcei, borgo di montagna nel Sud Sardegna a circa 50 km da Cagliari, i sapori della tradizione pastorale sono protagonisti della sagra del pane e del formaggio organizzata nel mese di maggio. La manifestazione è l’occasione per scoprire tutto il gusto dei formaggi tipici del territorio ma non mancano anche altri prodotti locali come le zeppole. Il programma prevede dimostrazioni della preparazione del formaggio, tornei di murra, gare poetiche in limba, musica dal vivo, balli sardi e tanti espositori.
- Sagra da Su Pa(n)i Arrubiu: il 25 aprile nel piccolo comune di Sini, in provincia di Oristano, si svolge una festa dedicata al Su pani saba, il tipico dolce locale a base di mosto cotto, mandorla, uva passa e diavoletti colorati. Un evento imperdibile che nel corso degli anni si è trasformato in una eco-manifestazione con l’esposizione di prodotti locali, dalla gastronomia all’artigianato, dimostrazione delle varie fasi di lavorazione del dolce, degustazioni dei vini delle migliori cantine del territorio e laboratori dedicati alla produzione del miele. Una giornata ricca di musica cui si aggiungono le rievocazioni storiche, le sfilate dei gruppi folkloristici accompagnate dal suono delle launeddas e molto altro ancora.
- Sagra de Su ischidu: a maggio nel piccolo comune di Silanus, in provincia di Nuoro, viene organizzata la sagra dedicata a Su Ischidu, una varietà di latte fermentato preparata dai pastori sardi con latte di capra o pecora. Simile allo yogurt e ricco di fermenti lattici, Su Ischidu ha una consistenza cremosa e un sapore aciudulo. Durante la sagra è possibile degustare anche altri formaggi locali e prodotti tipici del territorio. Sono previste anche mostre fotografiche, esposizioni delle attrezzature tipiche della cultura contadina e spettacoli folcloristici.
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