E-sports: che cosa sono gli sport elettronici?
Gli e-Sports, conosciuti anche come gaming competitivo, sono competizioni di videogiochi di livello professionistico accessibile a tutti, indipendentemente dal genere, dalla razza o dall’abilità fisica di ciascun individuo.
Gli e-Sports o esports, dall’inglese Electronic Sports, sono conosciuti in Italia come sport elettronici o giochi elettronici competitivi e si svolgono su piattaforme virtuali create attraverso l’uso di sistemi elettronici o informatici.
Secondo la definizione contenuta nella “Guida agli e-Sports”, curata dall’Associazione Editori Sviluppatori Videogiochi Italiani (AESVI), gli Electronic Sports sono una forma di competizione elettronica organizzata che avviene tramite e grazie ai videogiochi e coinvolgono videogiocatori professionisti, semiprofessionisti o amatoriali, che si affrontano come individui o come membri di un team.
I tornei live sono organizzati come qualunque altro evento sportivo e prevedono la presenza di arbitri e commentatori specializzati, mentre le fasi di qualifica si svolgono sulle piattaforme online.
Gli e-Sports sono nati negli anni ‘70 nei cybercafé sudcoreani, conosciuti anche come “PC bangs”, locali in cui i videogiocatori potevano affrontarsi in tornei amatoriali per dimostrare la propria abilità. Tuttavia, la prima competizione organizzata di videogiochi si è svolta il 19 ottobre 1972 presso l’Università di Stanford e coinvolse una ventina di partecipanti: si trattava di un torneo di Spacewar! sponsorizzato da Rolling Stone che offrì come primo premio un abbonamento annuale alla rivista.
Pochi anni più tardi, e più precisamente nel 1980, Atari, la società statunitense produttrice di videogiochi e di hardware per uso videoludico, organizzò negli USA un torneo di Space Invaders per la console Atari 2600, attirando oltre 10.000 partecipanti. Dopo circa sei mesi di eventi sparsi per la nazione si disputò la finale nella primavera del 1981 all’Università del Connecticut a Stamford.
Lo sviluppo di una società sempre più multimediale, unita al potenziamento delle tecnologie di informazione e comunicazione, ha determinato una crescita del fenomeno degli E-Sports che alla fine degli anni Novanta sono diventati protagonisti di grandi competizioni sponsorizzate e trasmesse sui canali televisivi. Inoltre, nel corso degli anni l’organizzazione di gare con montepremi che toccano cifre da capogiro ha portato alla creazione di leghe e squadre professionistiche in ogni paese del mondo.
Nel Bel paese, secondo l’ultimo Rapporto sugli esports in Italia, realizzato da Italian Interactive Digital Entertainment Association (IDEA) in collaborazione con Nielsen, sono 475 mila le persone che seguono quotidianamente eventi esports e questo bacino di utenza si espande a circa 1.620.000 persone (+15%) se si considerano anche coloro che dichiarano di seguire un evento esports più volte a settimana.
Già nel 2017, a seguito della crescita esponenziale degli eSport nel mondo, si è iniziato a considerare la possibilità di far diventare gli sport elettronici una disciplina olimpica in occasione dei Giochi Olimpici di Parigi del 2024.
Quali sono i generi principali degli E-sports?
Il secondo capitolo della “Guida agli e-Sports” è dedicato ai principali titoli e-Sports che l‘AESVI definisce “coinvolgenti tanto quanto un romanzo e visivamente immersivi come un film”:
- Multiplayer Online Battle Arena (MOBA): è uno dei generi più popolari. Nei MOBA due team da cinque giocatori ciascuno si affrontano all’interno di una mappa circoscritta. Il primo team che distrugge la base avversaria è dichiarato vincitore. Il successo di un team dipende dalla capacità di creare una squadra di cinque personaggi con abilità complementari. Ogni giocatore controlla questi personaggi attraverso una visuale in terza persona;
- First Person Shooter (FPS): il genere è caratterizzato da una visuale soggettiva che simula il punto di vista del personaggio giocante. La principale caratteristica che accomuna gli Fps sul è l’utilizzo delle armi. Nelle competizioni ufficiali, 2 squadre di 5 o 6 giocatori si affrontano su una mappa variabile con due principali obiettivi: neutralizzare tutti gli avversari o riuscire a piazzare un esplosivo e far detonare un bersaglio primario. Tra i titoli più conosciuti, Call of Duty e Rainbow Six Siege;
- Battle Royale (BR): è un genere nato negli ultimi anni e diventato fenomeno globale grazie a Fortnite. L’obiettivo principale di un Battle Royale è quello di sopravvivere fino a essere l’ultimo giocatore rimasto. Le partite possono svolgersi tutti contro tutti, a squadre da due o tre videogiocatori. L’azione si svolge su larga scala, all’interno di una mappa molto ampia che, tuttavia, con il passare dei minuti, si rimpicciolisce sempre di più, spingendo i giocatori ad avvicinarsi;
- Real Time Strategy (RTS): i titoli strategici in tempo reale sono la categoria più complessa che racchiude principalmente giochi a sfondo bellico, dove due o più giocatori comandano il proprio esercito e hanno come obiettivo principale la distruzione della base nemica. Solitamente si gioca su una mappa che cambia in base all’ambientazione. Ogni videogiocatore gestisce interi eserciti, composti da unità civili, unità militari ed edifici, a cui assegna svariati compiti. Il titolo più in voga è Starcraft 2, ma vanno menzionati Warcraft e Age of Empires;
- Sportivi: i videogiochi sportivi sono titoli che simulano, in maniera più o meno realistica, una disciplina sportiva replicando le dinamiche dello sport corrispondente. Sono tra i titoli esports più giocati al mondo e sono giocati principalmente su console;
- Online Digital Collectible Card Games (ODCCG): si tratta di videogiochi strategici basati su carte collezionabili. I videogiocatori solitamente partono con dei mazzi base che possono poi essere integrati con nuove carte da gioco guadagnate attraverso le vittorie e l’aumento di livello;
- Picchiaduro: conosciuti anche come “fighting games”, sono una forma di gioco d’azione dove due videogiocatori controllano ognuno un differente personaggio ingaggiando combattimenti 1 contro 1. La struttura di gioco solitamente include diversi round di combattimento, dove ogni videogiocatore deve puntare a vincerne uno in più del suo avversario. Per essere efficaci in un picchiaduro, un gamer deve padroneggiare tecniche di combattimento come la parata, il contro-attacco e le combo, serie di mosse concatenate che danneggiano fortemente l’avversario;
- Videogiochi mobile: questa categoria non si riferisce direttamente a un genere videoludico, bensì a una piattaforma di gioco: i dispositivi mobile. I titoli esports giocati su dispositivi mobile possono rientrare in tutte le categorie citate precedentemente.
E-sports e Cagliari Calcio: il club rossoblu apre le porte agli sport elettronici
Nel marzo 2018, con la partecipazione all’Empoli eSports Cup, la gloriosa storia del Cagliari Calcio, società calcistica fondata nel 1920 e conosciuta più semplicemente con il nome di Cagliari, si è arricchita di un nuovo e importante tassello.
Il club, infatti, è stato tra i primi in Serie A ad entrare nel mondo degli sport elettronici grazie al progetto e-Sports, nato in collaborazione con la società InFerno, che ha un duplice obiettivo: coinvolgere i tifosi e sviluppare il brand Cagliari Calcio in Italia e all’estero.
Nel febbraio del 2021, la società ha avviato una partnership con Exeed, tra le aziende leader in Italia nel settore degli sport elettronici, conquistando le Final Eight delle eSerie A TIM 2021. Un successo che dimostra quanto sia grande la voglia del team Cagliari Calcio, affiancato dal main sponsor Intesa Sanpaolo, oltre che da Fluorsid e Adidas, di essere protagonista nella scena eSportiva italiana.
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