Cagliari e dintorni: la meta perfetta tra storia e natura
Se la Sardegna è la destinazione delle vostre vacanze allora non potete perdervi le straordinarie bellezze naturalistiche, paesaggistiche e storico-culturali di Cagliari e dintorni.
Elegante e cosmopolita, la città di Cagliari è una delle più visitate della Sardegna grazie alla sua storia plurimillenaria che unisce a monumenti di grande valore artistico, atmosfere moderne e il fascino di tradizioni popolari e religiose che ogni anno attirano folle di turisti e decine di migliaia di persone da ogni parte dell’isola.
Visitare Cagliari in un solo giorno o nel corso di una lunga vacanza è un’esperienza unica da fare almeno una volta nella vita per scoprire i meravigliosi tesori di una città che mantiene ancora intatto il suo fascino senza tempo.
Vale la pena visitare anche i dintorni dell’antica città di Casteddu e lasciarsi conquistare da favolosi panorami, aree archeologiche di grande valore e maestose costruzioni in pietra come i nuraghi che raccontano la storia della civiltà nuragica vissuta sull’isola nel periodo compreso tra l’età del bronzo e l’età del ferro.
Volete visitare Cagliari e dintorni? Scoprite insieme a noi i dieci itinerari migliori per trasformare la vostra vacanza in un ricordo davvero indimenticabile.
Cagliari e dintorni: 10 itinerari da non perdere
Se volete conoscere meglio Cagliari e dintorni ecco quali sono i dieci itinerari da percorrere per scoprire una delle zone più suggestive della Sardegna.
- Se il tempo non basta: il primo itinerario attraversa i luoghi principali della città di Casteddu come la Cattedrale di Santa Maria, il bastione di Saint Remy, l’anfiteatro romano e i giardini pubblici e rappresenta la soluzione perfetta anche per chi ha poco tempo a disposizione e vuole visitare Cagliari in un solo giorno.
- L’anima medievale: i quattro quartieri storici di Cagliari sono una tappa immancabile per chi vuole immergersi nell’antica e affascinante storia plurimillenaria del capoluogo sardo. Castello, Villanova, La Marina e Stampace custodiscono segreti e tesori del passato di Cagliari.
- La Sella del Diavolo: dalla città alla natura incontaminata, dal cuore del centro storico di Cagliari, dove sorge la cattedrale primaziale di Santa Maria Assunta e di Santa Cecilia, alla misteriosa Sella del Diavolo uno dei luoghi più suggestivi della città. Narra la leggenda che qui si diedero battaglia l’esercito di Dio e i demoni di Lucifero che volevano conquistare il golfo di Cagliari. Il celebre promontorio cagliaritano è attraversato da uno splendido sentiero di grande interesse naturalistico, archeologico e storico che può essere percorso a piedi o in bicicletta.
- Le spiagge più belle: Cagliari è storia, tradizione e monumenti straordinari, ma anche spiagge mozzafiato e un mare che non ha nulla da invidiare a quello di noti paradisi caraibici. Tra gli itinerari alla scoperta di Cagliari e dintorni non possono quindi mancare la celebre spiaggia del Poetto, la spiaggia di Calamosca, sormontata dall’omonima torre risalente al 1638, e la caletta di Cala Fighera, amata dai turisti che praticano naturismo, da cui è possibile raggiungere la vicina Grotta dei Colombi che secondo i racconti popolari è abitata da un fantasma di nome Dais.
- I fenicotteri rosa: Sa Genti Arrubia, che tradotto significa “Gente rossa”, è il nome che i sardi danno agli eleganti fenicotteri rosa che popolano il parco naturale regionale Molentergius-Saline, un’area naturale protetta tra le più importanti zone umide d’Europa. Oltre ai grandi e splendidi uccelli dalle piume rosa, qui vivono anche altre specie protette come i cormorani, i fraticelli, gli aironi bianchi maggiori e gli aironi rossi. Il parco, collegato al porticciolo turistico di Marina Piccola, si può raggiungere facilmente percorrendo il bellissimo lungomare Poetto.
- Nora e il parco archeologico di Pula: a poche decine di chilometri a sud-ovest di Cagliari, sul promontorio di capo Pula, è possibile ammirare i resti di Nora la prima città fondata dai fenici in Sardegna. Il sito ospita le terme, la piazza del foro, la necropoli e uno splendido anfiteatro. Poco distante dal centro di Pula e dalle rovine della città di Nora si trova anche la chiesa di Sant’Efisio, luogo simbolo della celebre festa religiosa dedicata al santo.
- Quartu Sant’Elena: il comune Quartu Sant’Elena è collegato a Cagliari tramite il lungo litorale del Poetto, la celebre spiaggia cagliaritana soprannominata “spiaggia dei centomila” per i numerosi bagnanti che la popolano durante i mesi estivi. Quartu Sant’Elena sorge sulla parte meridionale della pianura del Campidano mentre sul lato est si staglia il massiccio montuoso dei Sette Fratelli. Qui si trovano alcune delle spiagge più belle della Sardegna come Is Mortorius, Cala Regina, Mari Pintau e Kal’è Moru.
- Il fascino dei fari: i fari sono parte integrante del paesaggio costiero isolano e si trovano in alcuni dei punti più belli e suggestivi della Sardegna come il promontorio Capo Spartivento o il promontorio di Capo Carbonara. Il faro di Capo Spartivento sorge a circa 5 chilometri a sud-ovest da Chia, frazione del comune di Domus de Maria, ed è stato costruito nel 1866. Si tratta del faro più antico della Sardegna ed è raggiungibile dalla spiaggia di Baia Chia percorrendo una strada lunga quattro chilometri. Il faro di Capo Carbonara invece è entrato in funzione nel 1917 e dista pochi chilometri da Villasimius.
- Su Nuraxi: i Nuraghi di Sardegna sono delle ciclopiche costruzioni in pietra che risalgono ai tempi della civiltà nuragica. In particolare il villaggio nuragico di Su Nuraxi, tra i più grandi dell’isola, sorge nel territorio del comune di Barumini e si è sviluppato tra il XIII e il VI secolo a. C. Nel 1997 l’Unesco ha incluso il sito nella lista dei patrimoni dell’umanità.
- Castello di Acquafredda: poco distante dal comune di Siliquia, il castello risale al XIII secolo d.C. e sorge su un colle di origine vulcanica. La storia narra che la fortezza venne fatta costruire dal conte Ugolino Della Gherardesca, famoso personaggio della Divina Commedia di Dante, e dopo la sua morte passò prima ai Pisani e successivamente agli Aragonesi. Fu poi abbandonato verso il 1410 fino a che non divenne proprietà del re di Sardegna Vittorio Amedeo III di Savoia nel 1785.
Photo Credits: Dario Sequi