Premiato dalle Nazioni Unite, il progetto ‘Elettrificazione verde della Sardegna’ ha l’obiettivo di decarbonizzare l’isola
La transizione energetica avverrà grazie all’uso delle energie rinnovabili
La Sardegna si candida a diventare una regione completamente green. Questo grazie a ‘Elettrificazione verde della Sardegna’, il progetto che punta su transizione energetica e sostenibilità ambientale.
Il progetto, promosso da Enel e dall’Università degli Studi Roma Tre, è stato presentato il 27 gennaio scorso in un evento online organizzato dall’Università degli Studi Roma Tre – Centro Ricerche Economiche e Sociali “Manlio Rossi-Doria” con il supporto di Alleanza Sardegna Rinnovabile. Quest’ultima riunisce WWF, Kyoto Club, Greenpeace e Legambiente.
L’obiettivo? Arrivare entro il 2030 a una Sardegna Sostenibile, che non utilizza più fonti di energia non rinnovabili. Ciò può avvenire solo puntando sull’energia elettrica da fonti rinnovabili.
A tal proposito, Mariagrazia Midulla, responsabile per il Clima ed Energia di Wwf Italia e per Alleanza Sardegna Rinnovabile, ha spiegato al quotidiano Repubblica che: «Chi afferma che i sardi si dovrebbero dotare di una moderna rete a gas compie un errore storico».
Il Politecnico di Milano e l’Università di Padova sono d’accordo e, anzi, sostengono che la transizione energetica in Sardegna sia assolutamente fattibile.
Ma cosa comporta questa transizione energetica?
Lo spiega Fabrizio Pilo, professore di Sistemi Elettrici per l’Energia e prorettore delegato per il territorio e l’innovazione dell’Università degli Studi di Cagliari, sempre a Repubblica. Secondo il professore, si tratta di «Far crescere, ad esempio, la quota di calore per riscaldamento domestico prodotta con energia elettrica oltre l’attuale 27%». Ma anche «aumentare l’elettrificazione nei settori agrifood». Lo stesso vale per il trasporto terrestre e marittimo, pubblico e privato.
Per riuscirci sarà fondamentale diffondere l’uso di tecnologie che consentano l’elettrificazione dei consumi finali. Tra queste: le pompe di calore per il riscaldamento, i sistemi di efficientamento energetico, i piani cottura a induzione e i mezzi di trasporto elettrici.
La Sardegna come modello internazionale
Il passaggio della Sardegna all’energia elettrica da fonti green è in linea con l’Agenda 2030 dell’ONU, che punta al raggiungimento di 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG).
In particolare, l’SDG 7 vuole assicurare a tutti l’accesso a un’energia moderna, affidabile, sostenibile ed economica. Tutto ciò, in linea con gli impegni climatici stabiliti dalla politica internazionale attraverso l’Accordo di Parigi del 2015.
L’ONU ha anche inserito il progetto di elettrificazione della Sardegna tra i Multi-Stakeholders Energy Compact come modello da seguire a livello internazionale.
Valeria Termini, docente di Economia politica all’Università degli Studi Roma Tre e membro dell’High-level Dialogue on Energy dell’ONU, spiega che è l’occasione per l’isola e per l’Italia di «Offrire un modello di riferimento per lo sviluppo indipendente dei Paesi più vulnerabili, quelli in cui ben 759 milioni di persone vivono ancora drammaticamente prive di elettricità».
Sardegna: una regione perfetta per la transizione energetica
Il passaggio alle fonti rinnovabili non risponde solo agli impegni internazionali, ma anche alla
configurazione del territorio sardo.
Infatti, l’isola gode di una situazione demografica e geografica favorevole al cambiamento.
Per prima cosa, ha una densità abitativa bassa. Questo favorisce la cosiddetta “generazione distribuita”: la creazione di tanti piccoli impianti rinnovabili interconnessi. Ognuno di essi produrrebbe, consumerebbe e scambierebbe energia con gli altri, creando una rete multidirezionale.
Poi, è una delle regioni d’Italia con i più alti livelli di radiazione solare.
Inoltre, è molto ventosa, soprattutto lungo i versanti centro-settentrionali, sud-occidentali e offshore.
Infine, è anche una delle regioni con più fluidi geotermici nel sottosuolo.
Per tutti questi motivi, la transizione energetica in Sardegna potrebbe risultare più facile rispetto ad altre zone d’Italia. Già adesso, gli impianti fotovoltaici ed eolici sull’isola coprono il 7% e il 15% della produzione di energia della regione.
Gli effetti dell’elettrificazione verde
L’elettrificazione verde della Sardegna porterebbe benefici sotto molti punti di vista. Innanzi tutto, secondo Midulla si creerebbero 5.000 nuovi posti di lavoro entro il 2030 e 10.000 entro il 2050. Dopodiché, si avrebbe un beneficio economico per gli abitanti dell’isola. Si parla di circa metà della spesa energetica attuale per i privati e di circa il 20% per le aziende.
Da ultimo, i benefici ambientali darebbero un ulteriore spinta a uno dei settori trainanti della Sardegna: il turismo. In particolare, il turismo sostenibile.
In conclusione, con la transizione energetica la Sardegna si proietta nel futuro senza però perdere la sua identità.