Quando si pensa alle colline della Sardegna, le si immagina sempre ricoperte di cespugli, arbusti e alberi sempreverdi. Questi formano la macchia mediterranea.
Rifugio di animali selvatici, protettrice dell’equilibrio idrogeologico e anche fonte di amuleti, la macchia mediterranea in Sardegna è un mondo tutto da scoprire.
Con “macchia mediterranea” si intende un ecosistema tipico del bacino del Mediterraneo che include arbusti e alberi di altezza media, sempreverdi, con foglie piccole, coriacee e lucide. È questa la vegetazione della Sardegna. Una vegetazione il cui sviluppo è stato influenzato dalla presenza del mare, dal clima con inverni miti ed estati secche, e anche dall’isolamento. Infatti, in Sardegna sono presenti specie vegetali introvabili altrove, ma anche specie dalle dimensioni ridotte rispetto a quelle presenti sul continente.
A tal proposito, studiosi affermano che ci siano ben 2700 specie vegetali autoctone in Sardegna, ponendo la regione al secondo posto in Italia per il maggior numero di specie. Inoltre, la Sardegna condivide alcuni di questi endemismi con la Sicilia, ma anche con la Corsica, le Baleari e altre aree del Mediterraneo occidentale. Ciò è dovuto al fatto che fino a poco meno di 30 milioni di anni fa l’isola era attaccata alla placca tettonica europea. Successivamente, si staccò, spostandosi 400 km più a sud e ruotando di 90 gradi.
Non una sola macchia mediterranea
A prima vista, si potrebbe pensare che la macchia mediterranea sia un insieme omogeneo di vegetazione. In realtà, esistono forme diverse di macchia mediterranea :
- macchia alta.
Si tratta di piante dall’aspetto arboreo, che però non superano i 4 metri di altezza. Le specie più rappresentative sono Leccio, Sughera, Corbezzolo, Fillirea, Olivo Selvatico, Lentisco, Ginepro; - macchia bassa.
È composta da piante di tipo arbustivo o cespuglioso, intorni ai 50-80 cm di altezza. Possono però raggiungere anche i 2 metri. Ne fanno parte Euforbie, Ginestre, Cisti, Rosmarino, Mirto.
Inoltre, la Sardegna presenta un paesaggio vario, dovuto alle peculiarità geografiche interne e alla presenza dell’uomo. Ciò significa che, visitando l’isola, si potranno notare delle differenze nella vegetazione a seconda che ci si trovi lungo la costa o in collina, in zone di pascolo o presso città.
Piante tipiche della Sardegna
La macchia mediterranea in Sardegna comprende numerosi alberi, arbusti ed erbe. Tra questi:
Leccio, Sughera, Roverella, Castagno, Pino d’Aleppo e Pino Domestico, Noce, Corbezzolo, Carrubo, Mirto, Ginepro, Ginestra, Lentisco, Viburno, Olivastro, Fillirea, Erica, Lavanda, Finocchio Selvatico, Elicriso, Borragine, Iperico, Timo, Cisto, Euforbia, Rosmarino, Oleandro.
Invece, tra le specie vegetali endemiche della Sardegna figurano:
Buglossa sarda, vari tipi di Aquilegia, Fiordaliso Spinoso, Ginestra dell’Etna, Cardo Microcefalo, Finocchio d’Acqua, il limone Pompìa, Ribes Sardoum o ribes di Sardegna, Salvia di Desole.
La fauna della macchia mediterranea
Ovviamente, in Sardegna la vegetazione della macchia mediterranea dà riparo a una gran varietà di animali. Oltre alle numerose specie di uccelli, vale la pena nominare mammiferi come la donnola, la volpe, il gatto selvatico, il coniglio selvatico, ma anche il cinghiale, il muflone, il daino e il cervo. Quest’ultimo è stato piano piano salvato dall’estinzione anche grazie alla creazione dell’Oasi WWF del Monte Arcosu negli anni 80.
Colori, profumi e magia: il potere delle piante sarde
Esplorare il patrimonio naturalistico della Sardegna è un’esperienza plurisensoriale, soprattutto durante la stagione delle fioriture. È in questo periodo infatti che l’isola si trasforma in un tripudio di colori e di fragranze. Ovunque si vada, piante e arbusti della macchia mediterranea mostrano a chi osserva fiori di ogni forma e sfumatura. Poi, smossi dal vento, erbe e cespugli rilasciano i propri aromi profumando l’aria.
Alcuni di questi li ritroviamo nella cucina tipica, ma anche in prodotti di cosmesi e medicina. Del resto, gli abitanti della Sardegna sono i primi a riconoscere da sempre proprietà curative alle erbe. E non solo! Le piante possono anche essere usate come talismani contro malattie e malocchio.
Un esempio sono le pungas, quadrati di tessuto al cui interno sono posti monete, preghiere, ma anche semi, erbe, fiori. Un tempo le pungas servivano a proteggere il proprietario dalle armi da fuoco o da taglio, dai danni al bestiame o ai raccolti. Ora vengono regalate soprattutto alle donne per proteggerle da aborti, infertilità o sortilegi.
Un altro esempio sono le erbe Erbe di San Giovanni, protettrici della salute e del bene. Chi crede nel loro potere magico segue un rituale ben preciso, raccogliendole esclusivamente intorno al 24 giugno, festa di San Giovanni, all’alba o a fine pomeriggio dopo aver osservato il digiuno e assicurandosi di non portare con sé sentimenti negativi. Un’esperienza, questa, che, al di là degli aspetti esoterici, rappresenta un vero immergersi nella natura e nella cultura sarda.
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