Torri costiere del Sud Sardegna: maestosi echi del passato
Con ben cinque secoli di storia alle spalle, le torri costiere vegliano ancora sull’isola donando scorci unici da cui scattare fotografie mozzafiato.
Il paesaggio della Sardegna è uno scrigno di tesori e bellezza che non finisce mai di sorprendere: spiagge bianchissime, il maggior numero di monumenti naturali d’Italia, come Pan di Zucchero, aree marine protette, parchi regionali e nazionali, riserve, piscine naturali e testimonianze di un glorioso passato come le suggestive torri costiere, avamposti a protezione dell’isola che oggi donano scorci unici da cui scattare fotografie indimenticabili.
Le torri hanno rappresentato per secoli il sistema difensivo della Sardegna, costruite per avvistare le navi degli invasori che arrivavano dal mare: fu in particolare il re Federico II di Spagna a progettare, a fine Cinquecento, un importante piano di difesa con l’istituzione della “Reale Amministrazione delle Torri” volta non soltanto alla realizzazione di nuove torri ma anche alla loro manutenzione, al rifornimento di armi e all’arruolamento di uomini addetti alla guardia.
Ed è così che la costa sarda inizia a popolarsi di avamposti collocati nei pressi dei villaggi da difendere in base a specifici criteri di comunicazione: infatti, per tenere sotto controllo la costa in ogni momento, i segnali dovevano poter arrivare rapidamente da una torre all’altra sotto forma di fumo, fuoco, oppure suono di corni e campane.
La maggior parte delle torri costiere ha pianta circolare: questo tipo di costruzione era più economica poichè non richiedeva il lavoro di scalpellini e aveva una maggiore resistenza all’urto delle cannonate.
Fanno eccezione il complesso di torri Fortezza Vecchia a Villasimius (con la torre principale a pianta triangolare), le torri di Muravera e Nurachi a pianta quadrata, e quella di Porto Torres a pianta esagonale.
Oggi, le torri costiere sono ancora lì, baluardi del passato, immerse nel verde e nei profumi della macchia mediterranea, protese verso il mare, guardiane di un vivace mondo di vacanza e natura.
Le torri costiere del Sud Sardegna: 5 da non perdere
La Sardegna è la meta ideale per una vacanza all’insegna di uno dei mari più belli, turchese e cristallino, per rilassarsi sulla soffice sabbia di candidi lidi, per praticare sport all’aria aperta nella splendida cornice dei parchi naturali e anche per scoprire un interessante passato che oggi si svela nei nuraghi e nelle torri costiere, avamposti difensivi dalle incursioni nemiche.
Scopriamo allora insieme quali sono 5 torri che non si possono assolutamente perdere durante un soggiorno nel Sud della Sardegna.
Torre della Quarta Regia
A pochi passi dal porto di Cagliari, in località Sa Scafa, la Torre di Quarta Regia, edificata sotto il dominio aragonese, era parte del sistema difensivo dell’isola dalle invasioni barbariche. Nel corso del tempo, venne ampliata con la costruzione di un locale adiacente per aumentare lo spazio a disposizione dei guardiani fino a raggiungere l’altezza di otto metri. Nei suoi locali, ciascun pescatore che otteneva l’accesso alla laguna (lo Stagno di Santa Gilla), doveva lasciare la quarta parte del pescato come “tassa”, pratica che fu poi abolita nel 1956. La torre, che nel 2017 è stata oggetto di un notevole restauro, è un monumento unico che ha molto da raccontare della storia di Cagliari e sorge in una posizione strategica da cui è possibile avvistare quasi tutte le altre torri costiere del Golfo cagliaritano.
Torre del Diavolo
Arroccata sul caraibico mare di Sardegna nel comune di Sarroch (Città metropolitana di Cagliari), in località Punta Zavorra, la Torre del Diavolo, nota anche come “Sa Torritta” o “Sa turri e su scolliu” risale ai primi anni del Seicento e svetta ancora a circa 50 metri sul promontorio di roccia granitica.
Presenta una pianta circolare con le fondamenta incluse nelle rocce ed è raggiungibile seguendo un ripido sentiero di 600 metri da cui si gode di un panorama invidiabile. Al di sotto della torre si apre un anfratto riparato, la Grotta del Diavolo, e Cala Torre del Diavolo, poco frequentata, vanta un arenile di 200 metri lambito da un mare dalle sfumature verdi e blu con fondale profondo e roccioso.
Torre del Coltellazzo o di Sant’Efisio
Veglia l’area archeologica di Nora dall’alto del promontorio e crea un colpo d’occhio davvero suggestivo: è la Torre del Coltellazzo o di Sant’Efisio, costruita dagli spagnoli alla fine del Cinquecento per controllare il traffico navale a ovest del Golfo di Cagliari. L’aspetto fortificato con torrette e mura che si ammira oggi deriva dalle modifiche apportate nel Settecento; nel corso del’Ottocento, invece, la torre fu dotata di un faro tuttora utilizzato dalla Marina Militare. Qui il paesaggio è da vera cartolina.
Torre di Flumentorgiu o dei Corsari
È la magnifica Costa Verde, accarezzata dal mare verde smeraldo paradiso dei surfisti, a fare da sfondo alla Torre di Flumentorgiu o dei Corsari, nel territorio di Arbus. La Torre regala vedute da sogno in qualsiasi momento della giornata: le dune dorate della spiaggia, le colline ricoperte dalla flora tipica della macchia mediterranea, e la sabbia dove in primavera fioriscono i papaveri, i gigli di mare e la violacciocca. Dal promontorio lo sguardo si lascia emozionare da deliziose calette, dalle spiagge di s’Ollastru e Is Arenas ‘e s’Acqua, da impervie rocce e dalla baia su cui troneggiano falesie calcaree: il tramonto, poi, lascia senza parole.
Torre di Calamosca
A quattro chilometri dal centro di Cagliari, la Torre di Calamosca si staglia in una magnifica baia riparata da due promontori, Capo Sant’Elia a est e la Sella del Diavolo a ovest. Dalla spiaggia di sabbia con ciottoli levigati e fondale che digrada con dolcezza, un piccolo sentiero conduce alla torre di avvistamento, realizzata nel XVII dagli spagnoli: da qui si svela tutto il magico panorama del Golfo degli Angeli.
Vuoi ammirare le suggestive torri costiere del Sud Sardegna e e vivere una vacanza all’insegna dello charme e dell’eleganza? Prenota un soggiorno a Palazzo Doglio a Cagliari