Parco di Molentargius: l’oasi naturalistica a due passi da Cagliari
Il parco di Molentargius è la straordinaria oasi naturalistica della Sardegna meridionale che ospita ogni anno migliaia di fenicotteri rosa, l’animale simbolo dell’isola situata nel cuore del Mediterraneo.
In un viaggio alla scoperta di Cagliari e dintorni non può mancare una visita al Parco di Molentargius, Is molentargius in lingua sarda, l’area naturale protetta nel Sud Sardegna istituita con la legge regionale n.5 del 26 febbraio 1999 con l’obiettivo di tutelare e valorizzare l’immenso patrimonio ambientale, storico e culturale della zona.
Il parco naturale regionale Molentargius-Saline si trova a pochi passi dall’antica città di Casteddu e confina a nord con la città di Quartu Sant’Elena, a ovest con alcuni quartieri di Cagliari (San Benedetto, Genneruxi, La Palma, Quartiere del Sole, Poetto), a sud-est con la costa del Poetto e a est con il quartiere di Margine Rosso.
L’oasi naturalistica si estende su territorio di circa 1600 ettari ed è considerata una delle più importanti aree umide d’Europa. Lo stagno di Molentargius è inserito negli elenchi ufficiali delle zone umide da sottoporre a tutela e già negli anni Settanta è stato riconosciuto prima Zona umida di importanza internazionale dalla Convenzione di Ramsar e poi Zona di Protezione Speciale (ZPS). È anche Sito di Importanza Comunitaria (SIC) in conformità alla direttiva dell’Unione europea n. 43 del 1992, la cosiddetta direttiva Habitat.
La storia del parco è legata a doppio filo a quella delle saline come dimostrano anche le origini del toponimo Molentargius che deriva dal termine sardo molenti ovvero asino. Gli àinu, burriccu o poleddu, altri nomi che indicano l’asino sardo, erano gli animali che i carrettieri, chiamati is molentargius, utilizzavano per trainare le chiatte cariche di sale. Va ricordato che l’area dello stagno ha rappresentato per oltre due secoli il bacino più ricco della Sardegna per l’estrazione del sale marino, un’attività interrotta solo nel 1985.
Una delle principali caratteristiche dell’area naturale protetta è la presenza di bacini di acque salate e bacini di acque dolci, due differenti sistemi che convivono nello stesso territorio e sono separati dalla piana di Is Arenas. Dal punto di vista idrologico, quindi, si distinguono più formazioni.
Gli stagni di Bellarossa Minore e Perdalonga (vasche di espansione delle acque meteoriche) costituiscono le zone di acqua dolce mentre le zone di acqua salata comprendono il Bellarossa Maggiore o Molentargius (vasca di prima evaporazione), lo stagno di Quartu (vasche di seconda e terza evaporazione), altre vasche salanti (saline di Cagliari) e il Perda Bianca (ex bacino di raccolta delle acque madri).
Il Bellarossa Minore è lo stagno situato nella zona settentrionale del sistema di stagni ed è alimentato dai torrenti Riu Mortu, Riu Nou e Riu Is Cungiaus e dalle acque affinate che provengono dall’impianto di fitodepurazione detto “ecosistema filtro”. L’ecosistema filtro si trova tra lo stagno del Bellarossa Minore e quello del Bellarossa Maggiore che occupa il settore centrale degli stagni.
La flora che caratterizza il territorio varia in base alle aree e se la vegetazione tipica degli ambienti di acqua dolce è formata da cannucce di palude, tifeti e lenticchie d’acqua, nei pressi degli stagni di acqua salata si trovano salicornie, vegetazione alofita e specie rare inserite nelle “liste rosse” delle piante a rischio estinzione.
Parco di Molentargius: il regno dei fenicotteri rosa
L’animale simbolo del Parco di Molentargius è il Phoenicopterus roseus, nome scientifico del fenicottero rosa detto anche fenicottero maggiore.
Diffusi in Asia, Africa e in Europa meridionale, a partire dagli anni Novanta i fenicotteri rosa hanno iniziato a nidificare anche nello stagno di Molentargius in particolare nei pressi del Bellarosa Maggiore nelle cui acque si trova l’Artemia salina, nota anche come “scimmia di mare”.
L’Artemia Salina è un crostaceo di piccole dimensioni che vive in ambienti in cui si registra un’elevata salinità ed è alla base dell’alimentazione del Phoenicopterus roseus. Il minuscolo artropode è ricco di betacarotene, un pigmento rosso-arancio che si deposita nelle penne dei fenicotteri donandogli il caratteristico colore rosa.
Chiamati in lingua sarda Sa Genti Arrubia che significa “gente rossa”, i fenicotteri rosa non sono gli unici animali che abitano lo stagno. All’interno dell’oasi è possibile ammirare da vicino anche pellicaniformi, come il cormorano, ciconiformi, tra cui l’airone bianco maggiore e l’airone rosso, e i gruiformi, un ordine di uccelli che comprende il pollo sultano e il porciglione.
Ma non è finita qui perché ci sono anche anseriformi, caradriformi, coraciformi e passeriformi cui vanno aggiunti anfibi, come il rospo smeraldino e la raganella sarda, e rettili, come le testuggini comuni, d’acqua e quella marginata.
L’accesso al parco di Molentargius è gratuito e al suo interno si può passeggiare, correre, andare in bicicletta o far giocare i bambini negli appositi spazi giochi. È consentito l’accesso agli animali domestici a condizione che siano muniti di guinzaglio mentre quelli di grossa taglia devono essere dotati anche di museruola.
Il parco osserva i seguenti orari:
- dal 1° Marzo al 15 Ottobre dalle ore 06.30 alle ore 21.00
- dal 16 Ottobre al 28 Febbraio dalle ore 07.00 alle ore 18.00
Per ulteriori informazioni o per prenotare visite guidate è sufficiente contattare l’Infopoint telefonando al numero: +39 070 379191 o visitare il sito www.parcomolentargius.it.