Castello di San Michele: la fortezza che domina la città di Cagliari
Il castello di San Michele sorge all’estrema periferia di Cagliari sul colle omonimo da cui è possibile ammirare alcuni dei luoghi simbolo della città come la spiaggia del Poetto, la Sella del Diavolo e la laguna di Santa Gilla.
Cagliari, proprio come Roma, Lisbona, Praga e Istanbul, è stata costruita su sette colli ed è su quello più alto, a 120 sul livello del mare, che si trova il castello di San Michele.
Considerato uno dei monumenti più importanti della città di Casteddu, il castello di San Michele è un edificio fortificato risalente al periodo giudicale e posto a difesa di Santa Igia, la capitale del giudicato di Cagliari dal IX secolo al 1258.
La struttura quadrangolare, realizzata in calcare proveniente dalle cave di Bonaria, presentava in origine quattro grossi torri angolari di cui attualmente ne rimangono solo tre collegate da mura in parte diroccate. La parte più antica dell’edificio sono le due torri a nord-est e a sud-est, costruite con conci perfettamente squadrati, mentre la torre di sud-ovest, eretta successivamente, è realizzata con una tecnica muraria più grossolana e pietrame misto.
Sul lato occidentale del castello è possibile osservare i resti di due ingressi affiancati che corrispondono all’oratorio di San Michele Arcangelo, un edificio a due navate avente funzione di cappella del castello. L’ingresso alla fortezza, circondata da un fossato largo e profondo, è raggiungibile per mezzo di un ponte levatoio di cui si trovano tracce nelle scanalature presenti in uno degli ingressi.
Il periodo più importante e ricco di documentazione sulla storia del castello di San Michele è il Quattrocento quando l’edificio fu utilizzato come abitazione dei Carroz, o Carròs, una nobile e antica famiglia di stirpe germanica proveniente da Valencia.
In seguito, il maniero fu abbandonato e poi utilizzato come lazzaretto durante l’epidemia di peste che colpì la Sardegna nella seconda metà del XVII secolo prima di essere nuovamente fortificato in occasione degli attacchi francesi del Seicento e del Settecento. Nell’Ottocento il castello, dopo essere stato utilizzato come caserma, fu cancellato dall’elenco delle fortificazioni è venduto al Marchese Roberti di San Tommaso che fece restaurare la fortezza e rimboschire parte del colle con pini d’Aleppo.
Nel XX secolo l’edificio fu occupato dalla Marina Militare e utilizzato anche durante la seconda guerra mondiale mentre negli anni Settanta fu sdemanializzato fino a passare allo Stato e al Comune che a partire dal 1985 promossero un intervento F.I.O. (Fondo di Investimento per l’Occupazione).
Aperto al pubblico dal 2001 e centro d’arte polivalente dal 2005, oggi il castello di San Michele è la sede di alcune delle manifestazioni artistiche più importanti della Sardegna.

Morning view of Castello di San Michele towering over Cagliari
Castello di San Michele: il fantasma della contessa Violante Carros
Nella prima metà del Trecento, in seguito alla conquista aragonese della Sardegna, il castello di San Michele fu dato in feudo dal re Giacomo II, detto il Giusto, al nobile Berengario Carros che, come riportano i documenti d’archivio, spogliò persino la chiesa di San Saturnino di Cagliari per abbellire le sue residenze.
Il castello, soprannominato Bonvehì, ovvero “buona vista” in riferimento allo splendido panorama, divenne una delle dimore più lussuose della Sardegna e ospitò, oltre ai membri della famiglia Carros, anche i malfattori ai quali Berengario concedeva asilo. La fortezza fu quindi rifugio per quei “bravi” di manzoniana memoria che potevano godere della protezione del feudatario in cambio della fedeltà alla nobile famiglia.
L’ultima esponente dei Carros che visse a San Michele fu la sfortunata Violante passata alla storia come la “contessa sanguinaria”.
La vita di Violante, giunta sull’isola in giovane età per ereditare il feudo del padre, fu costellata da una serie di avvenimenti tragici: alla perdita della madre, avvenuta quando la contessa aveva appena 3 anni, si aggiunse quella del padre che lasciò Violante, appena tredicenne, sotto la tutela dell’avido zio. In seguito, la donna dovette affrontare la morte prematura dei due mariti e poi quella dei due unici figli.
Violante fu costretta anche a difendersi dalla propria famiglia, che cercò in tutti i modi di sottrarle la preziosa eredità dei Carros, e dal malcontento dei cittadini cagliaritani che non l’amavano e le affibbiarono l’appellativo di “sanguinaria” dopo la morte di Don Giovanni Castanja di Bonorcili, cappellano e suo confessore personale.
La contessa trascorse gli ultimi anni della sua vita in una cella del convento di San Francesco di Stampace, dove morì in solitudine nel 1511 all’età di 42 anni. Violante fu tumulata in un sarcofago collocato all’esterno della chiesa e ritrovato all’inizio del Novecento. Oggi, il sepolcro è conservato presso il cimitero di Decimomannu mentre, secondo la leggenda, il fantasma della contessa Violante si aggira tra le stanze del castello di San Michele alla ricerca di pace.
Castello di San Michele: orari, biglietti e come raggiungerlo
Il Castello di San Michele si trova nel quartiere Is Mirrionis ed è raggiungibile con il trasporto pubblico CTM con la linea 5/11 (capolinea Parco San Michele).
È possibile acquistare i biglietti online collegandosi al sito del Consorzio Camù (www.consorziocamu.it) che gestisce il Centro Comunale d’Arte e Cultura del Castello di San Michele. L’ingresso alle mostre è contingentato e consentito ad un massimo di 10 visitatori ogni ora.
Il prezzo del biglietto intero è di 3 € mentre il costo del biglietto ridotto, per gli over 65 e gli studenti muniti di documento, è di 2 €. Per bambini fino a 7 anni e persone disabili, l’ingresso è gratuito.
Ecco quali sono gli orari di apertura:
- dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle 18.00
- chiuso il sabato, la domenica e i festivi.