Bastione di Saint Remy: un simbolo di Cagliari nel cuore della città vecchia
Il Bastione di Saint Remy è uno dei monumenti simbolo di Cagliari, un edificio imponente e scenografico che si affaccia su piazza Costituzione, all’incrocio delle due strade commerciali di via Garibaldi e via Manno, e collega il Castello con la parte bassa dell’antica città di Casteddu.
Realizzato tra il 1896 e il 1902, il Bastione di Saint Remy è una delle fortificazioni più importanti della Sardegna e segna il confine tra due storici quartieri di Cagliari: Villanova e Castello.
Comunemente chiamato dai cagliaritani “Il Bastione” fu costruito alla fine del XIX secolo sulle antiche mura della città medievale, collegando i tre bastioni spagnoli preesistenti, quello della Zecca, dello Sperone e di Santa Caterina, e unendo il quartiere di Castello con quelli sottostanti di Villanova e Marina.
Il maestoso complesso monumentale deve il suo nome al primo Viceré piemontese Filippo-Guglielmo Pallavicini, Barone di Saint Remy.
La splendida passeggiata coperta e la scenografica terrazza Umberto I, costruita sul vecchio bastione dello Sperone, furono progettate nel 1896 dagli ingegneri comunali Giuseppe Costa e Fulgenzio Setti su un’idea presentata già a metà Ottocento dall’architetto Gaetano Cima.
La lunga scalinata a doppia rampa, che parte da piazza Costituzione, segna l’ingresso alla meravigliosa passeggiata coperta che si sviluppa lungo il viale Regina Elena. Qui gli ambienti, dalle tinte allegre e vivaci, sono ampi, luminosi e protetti da grandi arcate con infissi collocati soltanto nel 1985.
Sotto il grande arco che domina la costruzione si trova un’altra scala caratterizzata da due rampe circolari che conducono alla celebre Terrazza Umberto I da cui è possibile godere di una vista panoramica senza paragoni sulla città e verso lo splendido mare di Sardegna.
Dall’ampio piazzale altre due rampe portano al bastione di Santa Caterina dove un tempo sorgeva il convento delle Domenicane, distrutto da un incendio nel 1800 e teatro, durante il governo spagnolo, della congiura che portò alla morte del marchese di Camarassa, viceré di Sardegna.
Era il 21 luglio del 1668 e Camarassa stava tornando casa in compagnia della sua famiglia dopo aver accettato l’invito della marchesa di Villasor a partecipare alla festa della Madonna del Carmine. All’altezza di via dei Cavalieri, oggi via Cannelles, dalla casa del mercante Antioco Brondo partirono dei colpi di fucile in direzione della carrozza del viceré che morì.
I colpevoli furono catturati e condannati a morte. Dopo l’esecuzione le loro teste rimasero esposte per molti anni in una gabbia che fu appesa alla Torre dell’Elefante.
Bastione di Saint Remy: dai primi anni del Novecento ai giorni nostri
Il Bastione di Saint Remy, oltre a essere uno dei monumenti più rappresentativi di Cagliari, è anche un elegante e prestigioso spazio espositivo nel cuore della città.
L’edificio, inaugurato nel 1901, è un esempio di architettura neoclassica con capitelli in stile corinzio e colonne in Pietra Forte, un particolare calcare bianco e giallo, massiccio ed organogeno, che si trova in abbondanza nel territorio circostante.
Nel corso del secondo conflitto mondiale, e più precisamente nel febbraio 1943, la scalinata e l’arco di trionfo furono gravemente danneggiati dai massicci bombardamenti dei B-17 americani che colpirono anche altri edifici di valore storico e religioso tra cui la Torre dell’Elefante, le chiese di San Giuseppe e di Sant’Anna, il palazzo Valdès, il palazzo Vivanet, il Teatro Civico, la Biblioteca comunale, il Palazzo Civico sul lato di via Crespi, il mercato cittadino, il Palazzo Villamarina, sede della questura, e la stazione ferroviaria di via Roma.
Cagliari, insieme a Napoli, fu la città italiana più bombardata durante il secondo conflitto mondiale con circa 70% del patrimonio culturale danneggiato, oltre un migliaio di vittime e più di 40.000 persone rimaste senza casa.
La scalinata e l’arco di trionfo del Bastione di Saint Remy furono fedelmente ricostruiti dopo la guerra mentre la passeggiata coperta, inaugurata nel 1902, è stata utilizzata in diversi modi nel corso del Novecento.
Se all’inizio ospitava eleganti banchetti con lo scoppio della Grande Guerra fu trasformata in infermeria. Durante la seconda guerra mondiale, invece, diventò il rifugio degli sfollati che avevano perso la casa a causa dei bombardamenti degli Alleati.
Al termine del conflitto, quando ormai gli anni Quaranta si preparavano a lasciare il posto ai favolosi anni ‘50, la passeggiata coperta diventò il palcoscenico della prima Fiera campionaria della Sardegna.
Oggi, dopo un accurato restauro, la passeggiata coperta è uno spazio culturale che ospita soprattutto mostre artistiche.