Cosa vedere a Cagliari: perchè la città è la destinazione perfetta
La storia della Sardegna profuma di mare e mirto e l’isola, regno di leggende e antiche tradizioni, con i suoi dieci luoghi da non perdere tra le cose da vedere a Cagliari è la meta perfetta per chi vuole vivere il sogno di un viaggio indimenticabile.
Nel suo libro “L’elefante sulla torre”, pubblicato da Zonza Editore, Francesco Alziator, antropologo, filosofo e letterato italiano, tra i più importanti esperti della cultura e delle tradizioni sarde, descrive con queste parole la sua città, Cagliari: “Nessun altro nome come quello di Città del Sole meglio si addice a Cagliari”.
Il capoluogo dell’isola, che in sardo è chiamato anche Casteddu dal quartiere fortificato di Castello, il principale dei quattro quartieri storici della città, è soprannominato “città del sole” a causa del fenomeno dell’eliofania, il criterio che spiega la durata media del soleggiamento in Italia nel corso dell’intero anno e per ciascuno dei dodici mesi.
Non si tratta quindi di un semplice soprannome romantico ma di un vero e proprio fenomeno scientifico che regala alla città un microclima simile a una località tropicale con temperature calde tutto l’anno.
Alziator accompagna il lettore alla scoperta di Cagliari, una passeggiata storica tra le vie immerse nei profumi naturali e gastronomici di una città che in passato era divisa tra popolino, borghesia e nobiltà e oggi è figlia di un’evoluzione sociale che non rinuncia a modi di dire, usi, costumi e tradizioni millenarie.
Terra dei centenari, città dall’anima giovane e cosmopolita, Cagliari è una gemma incastonata nel cuore del Mar Mediterraneo tra il colore blu-azzurro del cielo e del mare e le sfumature bianco-oro delle splendide spiaggie dalla morbida sabbia che circondano Casteddu.
Destinazione perfetta per qualsiasi tipo di viaggiatore, vi raccontiamo quali sono le dieci cose da vedere a Cagliari per una vacanza all’insegna dell’arte, della natura e dei tesori culinari del territorio che segnano le tappe di un percorso enogastronomico unico nel mondo.
Cosa vedere a Cagliari: i 10 posti da vedere almeno una volta nella vita
Scopriamo insieme cosa vedere a Cagliari e quali sono i dieci luoghi imperdibili della città.
- Bastione di Saint Remy: costruito verso la fine del XIX secolo e considerato una delle roccaforti più importanti della città di Cagliari, il nome è un omaggio al viceré piemontese Filippo-Guglielmo Pallavicini, barone di Saint Remy. Il bastione è situato nel famoso quartiere Castello e sia la passeggiata coperta che la meravigliosa terrazza panoramica Umberto I furono progettate nel 1896 dall’ingegnere Giuseppe Costa insieme a Fulgenzio Setti. L’edificio è un simbolo dello stile neoclassico e le colonne corinzie sono state costruite utilizzando la pietraforte, calcare dal caratteristico colore bianco e giallo. La scalinata a doppia rampa invece segna l’ingresso al bastione a partire da piazza Costituzione e si interrompe nella passeggiata coperta per poi concludersi sotto l’arco di Trionfo nella terrazza Umberto I. Durante la seconda guerra mondiale la scalinata e l’arco furono gravemente danneggiati dalle bombe degli Alleati ma vennero fedelmente ricostruiti al termine del conflitto. Dalla terrazza Umberto I si accede al bastione di Santa Caterina, dove un tempo si trovava il convento delle domenicane distrutto da un incendio nel 1800. Qui, secondo la storia, fu preparata la congiura ai danni del viceré Camarassa nel 1668. In differenti modi è stata invece utilizzata la passeggiata coperta che dopo il 1902, anno d’inaugurazione, ha ospitato dei banchetti e poi, nel corso della prima guerra mondiale, si è trasformata in un’infermeria. Durante il secondo conflitto mondiale la passeggiata divenne rifugio per gli sfollati mentre nel 1948 fu sede della prima Fiera campionaria della Sardegna. In anni più recenti è stata restaurata e oggi è uno spazio culturale e uno dei luoghi più amati da cagliaritani e turisti.
- Santuario di Bonaria: situato sull’omonimo colle, il santuario di Nostra Signora di Bonaria è uno degli edifici religiosi più importanti della città di Cagliari e alla Madonna di Bonaria, papa Giovanni Paolo II dedicò una preghiera in occasione della sua visita il 20 ottobre 1985: “Assisti, o Maria, la gente di quest’isola, che a te ricorre fiduciosa, presso il tuo Santuario di Bonaria, chiedendo soccorso nelle lotte tra il bene e il male che agitano il nostro mondo odierno”. Il complesso è diviso in quattro parti:
- il santuario in stile gotico-catalano della prima metà del XIV secolo che custodisce il simulacro di “Nostra Signora di Bonaria”, patrona della Sardegna e di Cagliari e protettrice dei naviganti;
- la basilica in stile neoclassico risalente alla XVIII secolo prima basilica minore sotto il pontificato di Pio XI e successivamente elevata a basilica da papa Pio XII;
- il cimitero –parco monumentale omonimo;
- il convento omonimo nel cui chiostro è ospitato il Museo di Bonaria.
- Cattedrale di Santa Maria: situata nel quartiere storico di Castello, la cattedrale primaziale di Santa Maria Assunta e di Santa Cecilia è uno dei simboli di Cagliari, scrigno prezioso di ben sette secoli di storia della città. Costruita nel XIII secolo e incrocio di differenti stili artistici, dal romanico pisanico al barocco e fino al neoromanico, la chiesa fu elevata a cattedrale nel 1258 e ospitava il giuramento dei rappresentanti dei tre stamenti (bracci) del parlamento sardo quando Cagliari divenne capitale del regno di Sardegna. All’interno della cattedrale e più precisamente nella Cappella Aragonese o Cappella della Sacra Spina, situata nel braccio destro dell’edificio, è custodita una spina della corona che avvolse il capo di Gesù Cristo durante la passione. La reliquia giunse a Cagliari nel 1527 con i Lanzichenecchi che durante il violento sacco di Roma profanarono le chiese più importanti della città e l’appartamento privato di Papa Clemente VII dal quale rubarono arredi e oggetti sacri tra cui uno splendido trittico fiammingo opera di Roger Van DerWeyden. Raggiunta Gaeta i mercenari partirono alla volta di Cagliari ma furono sorpresi da una spaventosa tempesta e temendo la punizione di Dio confidarono i loro peccati ad alcuni religiosi presenti sulla nave che informarono l’arcivescovo quando la nave riuscì a raggiungere le coste sarde. Il Pontefice, dopo aver appreso la notizia, decise di donare a Cagliari il trittico e la Sacra Spina che oggi sono conservati nella Cattedrale di Santa Maria ed esposti ogni anno durante la festa dell’Assunzione.
- Spiaggia del Poetto: la spiaggia principale della città di Cagliari, chiamata in sardo Poettu, è lunga circa quattro chilometri e parte dalla Sella del Diavolo per poi raggiungere l’inizio del litorale di Quartu Sant’Elena dove diventa spiaggia di Quartu o Poetto di Quartu. Il nome si deve alla torre spagnola detta “del Poeta”, ancora oggi è possibile ammirare dalla Sella del Diavolo, ma secondo altre ipotesi potrebbe derivare anche dalla parola catalana pohuet, pozzetto, in riferimento ai numerosi pozzi e cisterne situati nel territorio della Sella del Diavolo. Un’ulteriore spiegazione sull’etimologia si rifà al vocabolo spagnolo puerto, porto, a causa dell’approdo di Marina Piccola che si trova nelle vicinanze della Sella del Diavolo.
- Palazzo Civico: divenuto sede comunale della città nel 1896, l’edificio è conosciuto anche con il nome di Palazzo Baccaredda e si trova in via Roma nel quartiere di Stampace. Il 14 aprile 1899 la cerimonia per la posa della prima pietra, alla presenza del re Umberto I e della regina Margherita di Savoia, sancì l’inizio dei lavori terminati con l’inaugurazione del 1907. Gravemente danneggiato durante i bombardamenti del 1943, il palazzo fu ricostruito tra il 1946 e il 1953. Costruito in pietraforte, il Palazzo Civico di Cagliari è l’unione tra elementi gotico-catalani e decorazioni in stile Liberty e al suo interno, oltre a numerose opere d’arte di grande valore, conserva il Gonfalone con appuntate la medaglia al valor militare e la medaglia consegnata da papa Paolo VI.
- Le torri di San Pancrazio e dell’Elefante: la torre di San Pancrazio, sa turri de Santu Francau in sardo, è stata costruita dai Pisani nel 1305 ed è la più alta di Cagliari. Progettata dall’architetto sardo Giovanni Capula, autore anche della torre dell’Elefante edificata due anni dopo, la torre di San Pancrazio era la fortificazione che serviva a difendere la città dai numerosi attacchi genovesi e moreschi e consentiva l’accesso a Castello. La torre dell’Elefante, anch’essa situata nel quartiere Castello al fianco della chiesa di San Giuseppe, fu invece utilizzata come carcere e alle sue porte erano appese le teste dei condannati a morte giustiziati nella plazuela, oggi piazza Carlo Alberto. Tra i detenuti illustri che qui persero la vita vi fu anche il marchese di Cea, implicato nella congiura che portò alla morte del viceré di Camarassa.
- Parco Molentargius-Saline: istituito il 26 febbraio 1999, il nome del parco deriva da is molentargius, i conduttori d’asini (su molenti in sardo significa asino) che caricavano il sale raccolto negli stagni della zona. Considerata una tra le più importanti aree umide d’Europa, lo stagno di Molentargius è sottoposto a tutela e classificato Sito di Importanza Comunitaria, Zona di Protezione Speciale e Zona umida di importanza internazionale in base alla convenzione di Ramsar. Il complesso naturalistico conta circa 1600 ettari di territorio compresi tra Cagliari, Quartu Sant’Elena e la spiaggia del Poetto ed è famoso soprattutto per la ricca varietà di specie vegetali e animali, molti protetti, tra cui spicca il celebre fenicottero rosa.
- Sella del Diavolo: anche detta Sella dei suricati o Sedd’è su Diaulu in lingua sarda, è il promontorio che sorge nella zona meridionale di Cagliari e segna il confine tra la spiaggia del Poetto e quella di Calamosca. L’origine del nome è legata a una leggenda che ha come protagonisti i demoni, guidati da Lucifero, e l’esercito di Dio, capeggiato dall’arcangelo Michele. Narra la storia che i demoni, colpiti dalla straordinaria bellezza del golfo di Cagliari, cercarono d’impadronirsi dell’isola ma Dio inviò le sue milizie per cacciarli. Nei cieli del golfo si consumò una lunga battaglia e Lucifero, disarcionato da cavallo, perse la sua sella che cadendo nelle acque del golfo di Cagliari si pietrificò creando così il promontorio. Un altro finale racconta invece che fu proprio il demone, ormai sconfitto, a cadere a cavalcioni sul promontorio dandogli la forma di una sella. Dopo lo scontro, il tratto di mare di fronte alla Sella del Diavolo prese il nome di golfo degli Angeli.
- Castello di San Michele: situato sull’omonimo colle di Cagliari, l’edificio fu costruito nel medioevo durante il periodo del giudicato di Calari detto anche di Pluminos. Edificato sui resti di una chiesa campestre, scoperti all’inizio del 1990, il complesso è formato da tre torri e un fossato che circonda la struttura e negli anni tra il 1350 e il 1511 fu abitato dalla nobile famiglia spagnola dei Carroz. Dopo un periodo di abbandonato diventò sede del lazzaretto durante l’epidemia di peste del 1652-1656, sconfitta dal miracolo di Sant’Efisio, e fu utilizzato come baluardo difensivo tra Seicento e Settencento. Occupato dalla Regia Marina nel 1940, oggi il castello è un Centro d’Arte e Cultura.
- Il mercato di San Benedetto: inaugurato il 1° giugno del 1957, è il più grande mercato coperto d’Italia e uno dei più grandi d’Europa con i suoi 8.000 metri quadrati di esposizione su due livelli. Al primo piano si trova il reparto ittico mentre il secondo piano ospita i reparti di ortofrutta, carni alimentari, generi vari e servizi. È consigliabile visitarlo la mattina presto per immergersi in tutta tranquillità nella scoperta dei profumi, colori e sapori della ricca gastronomia sarda. Il mercato è aperto dal lunedì al venerdì dalle 7:00 alle 14:00 e il sabato dalle 7:00 alle 15:00 mentre è chiuso domenica e nei giorni festivi.