Cattedrale di Santa Maria a Cagliari: storia di un monumento simbolo della città
La cattedrale di Santa Maria a Cagliari si trova nel cuore fortificato del centro storico della città sarda ed è uno dei più famosi dell’isola.
In un viaggio alla scoperta di Cagliari e dintorni merita una visita la cattedrale di Santa Maria Assunta e di Santa Cecilia, il principale luogo di culto del capoluogo sardo e uno dei monumenti più visitati dell’isola.
La cattedrale si trova in piazza Palazzo nel famoso quartiere medievale di Castello, uno dei principali quartieri di Cagliari, tra lo storico Palazzo Regio (o Viceregio), un tempo dimora del rappresentante del re e oggi sede della Prefettura, e l’ex Palazzo di Città.
Costruita nel corso del XIII secolo secondo lo stile romanico pisano, la chiesa custodisce più di ottocento anni di storia dell’antica città di Casteddu ed è stata sottoposta a numerosi restauri nel corso dei secoli tanto da diventare espressione di diversi stili artistici tra cui il barocco e il neoromanico.
La chiesa, lunga 35 metri, larga 34 e alta 32, fu costruita in forme gotico-romaniche e la prima documentazione in cui si attesta l’esistenza dell’edificio risale al 1254. Fondata nel 1217, anno in cui i Pisani fortificarono il quartiere Castello, dotandolo di mura, torri e bastioni, la cattedrale dedicata a Sancte Marie de Castello in origine presentava una pianta rettangolare con volta a crociera sulle due navate laterali e una copertura in legno nella navata centrale.
Nel 1258, dopo la distruzione da parte dei Pisani della capitale giudicale Santa Igia e della cattedrale di Santa Cecilia, la chiesa di Santa Maria di Castello fu elevata al rango di cattedrale e nel nome, accanto a quello di Santa Maria Assunta, trovò spazio anche il culto di Santa Cecilia.
I primi lavori che cambiarono l’aspetto dell’edificio risalgono agli inizi del XIV secolo quando furono realizzati il transetto, che rese la pianta della chiesa a forma di croce latina, e le due porte laterali. Inoltre, furono eseguiti interventi sul campanile, mentre sulla facciata della cattedrale venne aperta una bifora gotica. Al primo ventennio del XIV secolo risale, invece, la costruzione della prima cappella in stile gotico italiano inserita nel braccio sinistro del transetto.
A questi lavori vanno aggiunti gli interventi eseguiti durante la dominazione degli Aragonesi, che completarono il transetto destro ed edificarono altre cappelle tra cui quella della Sacra Spina, la ristrutturazione del XVII, il restauro del XVIII secolo e la demolizione della facciata barocca nei primi anni del Novecento, sostituita con l’attuale facciata neoromanica in stile pisano.
Cattedrale di Santa Maria a Cagliari: quali tesori custodisce?
Nella cattedrale di Santa Maria a Cagliari, uno degli edifici simbolo del capoluogo, sono conservati tesori di inestimabile valore culturale e artistico come le due acquasantiere del XVII secolo, visibili non appena si attraversa l’ingresso della chiesa, cui si aggiungono le opere del pittore italiano Filippo Figari rappresentate sulla navata centrale: l’Esaltazione della croce, le Storie della diffusione della fede in Sardegna e la Pietà.
Tra le numerose meraviglie conservate all’interno della cattedrale la vicenda più interessante è legata alla Cappella Aragonese, detta anche Cappella della Sacra Spina, edificata nel 1328 durante il periodo degli Aragonesi. La cappella, a pianta semiottagonale, è uno dei primi esempi di architettura in stile gotico – aragonese edificati in Sardegna e al suo interno è custodita una preziosa reliquia: una spina della corona di Gesù la cui storia affonda le sue radici nel lontano 1527 durante il violento Sacco di Roma per opera dei Lanzichenecchi.
I soldati mercenari, che facevano parte delle truppe imperiali di Carlo V d’Asburgo, profanarono le più importanti chiese della città e saccheggiarono anche l’appartamento privato di Papa Clemente VII dal quale vennero rubati arredi, oggetti sacri e opere d’arte tra cui il celebre Trittico fiammingo risalente al XV secolo e attribuito al pittore Rogier Van der Weyden.
Le reliquie e tutti gli oggetti trafugati da varie chiese di Roma e dall’appartamento pontificio furono caricati su una nave in partenza da Gaeta con destinazione Cagliari, ma poco prima di toccare terra l’imbarcazione si imbatté in una tempesta. Alcuni uomini, temendo che la violenta mareggiata fosse una punizione di Dio, confidarono i loro peccati ai religiosi presenti sulla nave che una volta giunti a Cagliari raccontarono tutto all’arcivescovo della città.
Papa Clemente VII, dopo aver appreso la notizia, decise di donare alla città di Cagliari il Trittico e la Sacra Spina con l’obbligo di esporli durante la festa dell’Assunzione, una tradizione che viene rispettata ancora oggi.
La cattedrale è aperta nei giorni feriali dalle 09.00 alle 14.00 e dalle 16.00 alle 20.00, mentre nei giorni festivi dalle 08.00 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 20.00.
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