Cagliari città: perché si chiama così?
Quali segreti e bellezze si nascondono tra le strade di Cagliari città? Scopri tutto quello che c’è da sapere sul capoluogo sardo, dalla storia alle origini del nome fino ai luoghi da non perdere.
Cagliari città del sole e del maestrale, terra dei centenari, luogo magico dalla storia plurimillenaria e dall’anima contemporanea, destinazione perfetta per una vacanza alla scoperta dell’arte, della storia e dell’enogastronomia sarda: il capoluogo dell’isola è tutto questo e molto altro.
Soprannominata Città del Sole, a causa del fenomeno dell’eliofania, in sardo è chiamata Casteddu dal quartiere fortificato di Castello, uno dei quattro quartieri di Cagliari.
Nel corso dei secoli sono stati utilizzati differenti nomi per indicare la città di Cagliari: Karali, Krly, Caralis, Carales, Castellum Castri de Kallari, Castell de Càller, fino all’attuale toponimo Casteddu.
Karali, secondo l’etnologo e glottologo tedesco Max Leopold Wagner, è una parola ricollegabile alla lingua protosarda, detta anche paleosarda, nuragica, sardiana o sardiano, ovvero la lingua parlata dall’antica civiltà nuragica. La radice *kar significa “pietra/roccia” mentre il suffisso -al ha valore collettivo. Dall’unione tra i due nasce il nome Karali che significa “località rocciosa” o “luogo di una comunità sulla roccia” in riferimento alla collina dove si formò il primo nucleo abitativo.
Quella di Wagner è la tesi più accreditata, tuttavia esistono anche altre ipotesi come quella di Roderigo Hunno Baeza, umanista cinquecentesco sardo, che nella sua opera Caralis panegyricus afferma che Karalis deriva dal greco κάρα, cioè “testa” in riferimento al fatto che Cagliari fosse il centro più importante di tutta l’isola. E ancora, secondo Guglielmo Genesius, noto semitista tedesco, il nome Karalis deriverebbe dal fenicio Kar Baalis, ovvero “Città di Dio”.
Krly, invece, era il nome utilizzato dai fenicio-punici mentre Caralis, o al plurale Carales, è il toponimo di origine latina. Nei documenti risalenti all’epoca pisana, Cagliari viene identificata con i nomi di Castellum Castri de Kallari e Castell de Càller mentre il nome Cagliari deriva dalla pronuncia spagnola di Callari.
Cagliari città: la nascita di Karali tra mito e storia
Cagliari città, secondo il racconto dello scrittore latino Gaio Giulio Solino, fu fondata da Aristeo, figlio del dio Apollo e della ninfa Cirene, che partito dalla Boezia nel XV secolo a.C. raggiunse le coste della Sardegna. Aristeo riportò la pace tra le popolazioni che abitavano l’isola, costruì Caralis e introdusse sull’isola la pratica della caccia e dell’agricoltura.
Un’altra leggenda narra che Aristeo giunse sulle coste della Sardegna accompagnato da Dedalo che, secondo gli antichi greci, avrebbe costruito i grandiosi Nuraghi, le tipiche costruzioni in pietra di forma tronco conica diffuse su tutto il territorio dell’isola.
Se spostiamo lo sguardo dal mito al tempo della storia, le ricerche sulle origini di Cagliari partono dal ritrovamento di alcune domus de janas, tombe preistoriche scavate nella roccia, e dai resti di capanne databili IV-III millennio a.C. scoperte a San Bartolomeo e sul colle Sant’Elia. I reperti confermano che la zona dove oggi sorge la città moderna fu abitata fin dal neolitico. Inoltre, ulteriori ritrovamenti archeologici risalenti all’età del rame e a quella del bronzo, tra cui pugnali con lama a foglia, punteruoli di rame, vasi di terracotta e ceramiche, hanno permesso agli studiosi di scoprire che le popolazioni nuragiche intrattennero intensi rapporti commerciali e culturali con la civiltà micenea. Ed è proprio in questo periodo, dal contatto tra i due diversi popoli, che potrebbe essere nato il mito di Aristeo sulla fondazione di Caralis.
Agli insediamenti di epoca pre-nuragica e nuragica segue il periodo fenicio-punico in cui vennero edificati templi, tra cui quello dedicato alla dea Astarte che si trova nei pressi del promontorio di Sant’Elia, e necropoli come quella di Tuvixeddu, la più grande necropoli punica esistente.
Quando l’isola passa sotto il dominio romano, nel 238 a.C. a seguito della prima guerra punica, Cagliari è ormai il centro principale dell’isola e i Romani la scelgono come capitale della provincia di Sardegna e Corsica. Successivamente, dopo la guerra tra Giulio Cesare e Pompeo, viene proclamata Municipium e conosce un lungo periodo di tranquillità politica e di grande sviluppo economico. Testimonianze dell’epoca romana sopravvissute allo scorrere del tempo sono l’anfiteatro, la Villa di Tigellio e l’area archeologica di Sant’Eulalia.
Nel V secolo la città fu conquistata dall’esercito di Genserico, re dei Vandali, prima di passare sotto il dominio bizantino, periodo in cui nasce il borgo fortificato di Santa Igia in risposta ai feroci attacchi da parte dei pirati saraceni ai danni della popolazione locale. In epoca medievale, Santa Igia divenne la capitale del Giudicato di Calari ma nel XIII secolo fu distrutta dai Pisani.
Ai Pisani si deve la fortificazione del Castello, che verrà dotato di mura, torri e bastioni, e la divisione della città nei quattro principali quartieri: Castello, Stampace, Marina e Villanova. Nemmeno un secolo dopo, Cagliari passa sotto il dominio degli Aragonesi il cui regno durò fino al 1479. In seguito, con il trattato di Utrecht, la Sardegna viene assegnata all’Austria e poi, secondo quanto stabilito dal Trattato dell’Aia del 1720, ai Savoia che avviarono una riorganizzazione dell’università e rafforzarono il sistema difensivo della città.
Nel Novecento la storia di Cagliari città è segnata dai numerosi bombardamenti della seconda guerra mondiale che danneggiarono l’80% del territorio. Al termine del conflitto, Cagliari fu dichiarata Città Martire e ricevette la medaglia d’oro al valore militare.
Nel 1948, in base all’articolo 2 dello Statuto della Regione autonoma della Sardegna, Cagliari diventa ufficialmente capoluogo dell’isola e nel corso del XX secolo registra una crescita del centro urbano che si estende fino al litorale della splendida spiaggia del Poetto e alla zona di Monte Urpinu.
Cagliari città: i luoghi imperdibili del capoluogo sardo
The Guardian, autorevole quotidiano britannico tra i più letti al mondo, ha inserito Cagliari città nella lista delle sei città di mare più belle d’Europa insieme a Cádiz (Spagna), Tolone (Francia), Rovinj (Croazia), Volos (Grecia) e Ostend (Olanda).
Ma le incantevoli spiagge baciate dalle acque azzurre e cristalline del mare di Sardegna non sono gli unici motivi per visitare Cagliari e dintorni almeno una volta nella vita.
Affacciata sul Golfo degli Angeli, immersa nei profumi mediterranei, in costante equilibrio tra tradizione e contemporaneità, l’antica Casteddu è la città delle meraviglie dove si incrociano fede e folklore, mistero e magia, storia e arte, natura e cultura.
Ecco cosa vedere a Cagliari e quali sono i posti imperdibili del capoluogo sardo:
- Cagliari sotterranea
- Quartiere Castello
- Quartiere Marina
- Castello di San Michele
- Le torri di San Pancrazio e dell’Elefante
- Bastione di Saint Remy
- Santuario di Bonaria
- Cattedrale di Santa Maria
- Palazzo Civico
- Parco Molentargius-Saline
- Sella del Diavolo
- La spiaggia del Poetto
- La Cittadella dei Musei
- Il mercato di San Benedetto
- Saline Conti Vecchi
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