“Voci dalla Laguna” di Federica Patteri racconta la bellezza della Laguna di Santa Gilla
La fotografa Federica Patteri ha dedicato il suo volume fotografico “Voci dalla Laguna” alla Laguna di Santa Gilla, una delle aree naturalistiche più importanti del Mediterraneo.
La Laguna di Santa Gilla è un ecosistema tra i più importanti non solo della Sardegna, ma dell’intero Mediterraneo. Un’area di straordinario fascino, che ha stimolato la fotografia di Marina Federica Patteri, fotografa nata a Dorgali “a ridosso di una delle coste più impervie del mediterraneo: falesie, faraglioni, pareti scoscese nelle quali sono incastonati paesaggi marini bellissimi e inaccessibili“, come scrive lei stessa sul suo sito internet personale.
Patteri ha dedicato allo stagno di Cagliari (così viene anche chiamata la Laguna di Santa Gilla) il volume fotografico “Voci dalla Laguna“, uscito per le edizioni Kappabit e disponibile nei principali store online e nelle librerie. Frutto di due anni di lavoro fatti di attese, pazienza, intuizioni e fortuna, “Voci dalla Laguna” raccoglie gli scatti del progetto fotografico di Patteri, con fotografie realizzate in differenti periodi dell’anno.
Santa Gilla, un’area di grande interesse storico e naturalistico
Lo stagno di Cagliari, comunemente chiamato laguna di Santa Gilla, è una delle aree umide più importanti a livello europeo, sia per estensione che per rilevanza della biodiversità. La parola “stagno” non deve trarre in inganno: in sardo il termine “stano” si riferisce a qualsiasi area umida diversa dalla palude, ma Santa Gilla è a tutti gli effetti una laguna. Questa zona, proprio per la ricca fauna che qui ha il proprio habitat, è stata sottoposta a tutela da tempo. In particolare, è classificata zona di protezione speciale (ZPS) ai sensi della direttiva n. 409 del 1979 (“Uccelli selvatici”) da parte dell’UE e zona umida di importanza internazionale ai sensi della convenzione di Ramsar.
Si trova nelle immediate vicinanze di Cagliari, lungo il tratto iniziale della costa occidentale del Golfo, tra il capoluogo regionale e altri comuni, come Elmas, Assemini e Capoterra. Si estende su una superficie di 15mila ettari, sino alla foce del Fluminimannu e del Rio Cixerri. La sua storia è stata per lungo tempo associata alla pescosità delle sue acque e agli scambi commerciali che animavano l’intera area, privilegiata dalla particolare posizione.
Nella laguna sono presenti tracce di insediamenti umani dall’VII secolo, ma alcuni studiosi ritengono che lo stagno fosse già frequentato dall’Età del Bronzo. Nella costa orientale sono stati rinvenuti alcuni reperti archeologici che farebbero pensare ad una presenza fenicia. Anche nel Periodo Punico era presente un insediamento urbano sulla costa orientale della laguna, con relativo porto.
Con il Medioevo Santa Gilla diventa uno snodo importante. Qui si combattono anche diverse guerre, come quella navale fra genovesi e pisani per la conquista del predominio sul Giudicato di Calari. Le prime trasformazioni davvero rilevanti avvengono nel XVI secolo, quando l’isola di San Simone viene collegata alla terraferma a est da un ponte di barche e tavole, il Ponte della Scafa. Sempre nello stesso periodo, il fondale dello stagno subisce diverse e significanti modifiche per via di alcuni interventi di bonifica idraulica.
Già nell’800 l’ecosistema subisce gravi interventi di degrado, tra cui l’impiego come discarica industriale e l’apporto di terra di colmata per la costruzione delle ferrovie. Il degrado vero e proprio però ha avuto inizio nel secondo dopoguerra, con l’inquinamento delle acque a causa degli scarichi industriali e civili confluenti nello stagno. L’attività di pesca si è ridimensionata e la composizione floristica e faunistica è cambiata drasticamente. A conclusione, la costruzione del Porto canale a cavallo fra gli anni ’70 e ’80 ha irrimediabilmente compromesso la parte di stagno più vicina a Cagliari.
Di grande interesse storico, tuttavia sono le risorse naturalistiche di Santa Gilla a renderla un tesoro da proteggere. In quest’area vivono tantissime specie di uccelli, alcuni rarissimi. Tra questi, fenicotteri rosa, cormorani, aironi e molti altri. Qui si riproducono, nidificano e vivono. Non è raro trovare postazioni di amanti del birdwatching, dal momento che nella laguna di Santa Gilla è possibile ammirare circa 70 tipi di uccelli. Non solo uccelli: nella laguna proliferano mammiferi, rettili e anfibi.
“Voci dalla Laguna” sarà presentato a Palazzo Doglio
Un luogo come questo diventa un’attrattiva anche per i fotografi più attenti e sensibili, che riescono a cogliere aspetti a cui non tutti pensano. Le fotografie di Patteri mostrano la peculiare bellezza della laguna. Un ambiente dagli infiniti colori che mutano nel volgere di pochi istanti e con essi il paesaggio circostante. Non mancano le testimonianze della presenza umana; a partire dalla pesca, espressione di una cultura lagunare le cui origini affondano nella notte dei tempi.
Tali elementi, sommandosi, diventano le voci che parlano della Laguna e ne raccontano l’incanto, l’incombente degrado, l’identità. Il volume si caratterizza per la sua doppia natura: da un lato la raccolta fotografica, dall’altro l’articolato dispositivo multimediale che, attraverso di particolari QR-code generati dinamicamente, consente l’accesso on-line a contenuti extra. La consultazione risulterà quindi un’esperienza immersiva e multidimensionale, nella quale le immagini saranno accompagnate da approfondimenti storiografici, notizie, musiche, poesie.
Il volume “Voci dalla Laguna” verrà presentato a Cagliari presso Palazzo Doglio (la data è ancora da definire). Sarà anche l’occasione per dialogare con l’autrice.
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