“Monumenti Aperti” è la più importante festa dedicata alla promozione e valorizzazione dei beni culturali in Sardegna.
In compagnia di studenti e volontari, “Monumenti Aperti” è l’occasione per scoprire i luoghi più belli di Cagliari e dell’Isola.
Con i suoi quartieri storici, i palazzi e le terrazze sul mare, Cagliari è una città ricca di fascino e cultura. Vale davvero la pena visitarla e “Monumenti Aperti” è il momento migliore per farlo.
In realtà, questa manifestazione dà la possibilità a turisti e abitanti locali di scoprire gli scorci più belli dell’intera Sardegna.
Scopriamo di più!
Cos’è “Monumenti Aperti”
“Monumenti Aperti” è la manifestazione dedicata ai beni culturali della Sardegna per eccellenza.
Fu ideata nel 1997 dalla passione di un gruppo di studenti universitari di Cagliari. Due anni dopo, l’Associazione Imago Mundi iniziò a organizzare la manifestazione che annualmente coinvolge più di 70 amministrazioni locali.
In ogni città coinvolta, studenti e volontari (più di 20.000) per due giorni guidano turisti e curiosi alla scoperta dei propri territori. Durante 6 fine settimana tra aprile, maggio e l’autunno, quasi 1000 monumenti sono aperti al pubblico gratuitamente. Le visite guidate includono anche percorsi per persone con disabilità ed esperienze dedicate ai bambini.
Durante i due anni di pandemia, la manifestazione ha subito una drastica trasformazione. Nel 2020 ha preso luogo una versione completamente digitale, mentre nel 2021 una versione mista.
Ma “Monumenti aperti” è da sempre un tale successo che dal 2013 si è estesa anche ad altre zone d’Italia.
Quest’anno, coinvolge 39 comuni ed è partita il 23 Aprile. Il weekend del 21 e 22 maggio vedrà protagonista Cagliari.
Il calendario di Monumenti Aperti
- 23/24 aprile: Iglesias e Tissi;
- 7/8 maggio: Carbonia e Padria;
- 14/15 maggio: Alghero, Dorgali, Monserrato, Oristano, Ovodda, Pula, Serramanna e Villanovafranca;
- 21/22 maggio: Cagliari, Genoni, Ittiri (solo 24 maggio), Ploaghe, Porto Torres, Sassari, Siddi e Villanovaforru;
- 28/29 maggio: Cossoine, Cuglieri, Genuri, Monastir, Pabillonis, Quartu Sant’Elena, Sanluri, Selargius e Tuili;
- 4/5 giugno: Assemini, Elmas, Gavoi, Guspini, Muravera, Neoneli, Ossi, Sardara, Uta e Villaputzu.
Come ogni anno, “Monumenti Aperti” si concluderà in autunno, con un convegno nazionale dedicato alla valorizzazione del patrimonio culturale.
Quest’anno il focus sarà sulle Fondazioni di Comunità. Queste sono enti no-profit locali, private e autonome, ma nate per iniziativa di istituzioni, soggetti economici o del Terzo Settore. Il loro obiettivo è il miglioramento della qualità della vita delle comunità di cui fanno parte, con un particolare interesse per lo sviluppo culturale.
Quali monumenti si possono visitare?
La Sardegna è una terra con una lunga storia. Ogni popolo che ha vissuto sull’isola ha lasciato tracce materiali e immateriali del suo passaggio.
Come raccontano gli organizzatori sul sito ufficiale di “Monumenti Aperti”, le popolazioni preistoriche ci hanno regalato i meravigliosi Nuraghi. Le civiltà fenice e puniche ci hanno lasciato i resti del Monte Sirai a Carbonia. Il passaggio dei Romani è visibile a Porto Torres, antica colonia di Turris Libisonis, e a Cagliari, Karales, la capitale della provincia Sardinia et Corsica. E poi il medioevo, con il castello di Sanluri e la fine dei giudicati sardi, o le mura di Iglesias.
Inoltre, ci sono le chiese, come quella di San Giovanni ad Assemini, quella romanica di San Giuliano a Selargius, o la chiesa in stile gotico-aragonese di Santa Giulia di Padria.
Infine, le vecchie miniere abbandonate e le aree naturalistiche, come il Parco di Molentargius e Saline.
“Monumenti Aperti” a Cagliari
Durante Monumenti Aperti, i visitatori potranno ammirare i più bei simboli della città, dal Bastione di Santa Croce alle peculiarità di ogni quartiere.
A Castello si trovano Palazzo Regio, Palazzo di Città, la cattedrale di santa Maria e le torri medievali. A Villanova, il bastione di Saint Remy, il chiostro di San Domenico, la chiesa di San Saturnino e la basilica di Nostra Signora di Bonaria. Marina ospita il Palazzo Civico e la chiesa di sant’Eulalia. Mentre Stampace, la chiesa barocca di Sant’Anna, l’Anfiteatro romano e l’Orto Botanico.
Anche fuori città non mancano luoghi interessanti: il Castello di San Michele e Tuvixeddu, la più grande necropoli fenicio-punica nel Mediterraneo.
Gli eventi collaterali
Oltre alle visite guidate, “Monumenti Aperti” comprende anche un ricco programma di eventi speciali. Tra questi, spettacoli musicali, installazioni sonore e show teatrali presso i monumenti o nelle piazze.
In più, non mancano iniziative come “Gusta la città” o “Cibo è Patrimonio”, in partnership con Slow Food, per scoprire le specialità della cucina sarda.
Infine, c’è spazio anche per la letteratura con “I racconti di Monumenti aperti”. Per l’occasione, artisti sardi come Michela Murgia, Marcello Fois, Francesco Abate, Paolo Fresu e Massimiliano Medda si sono cimentati nella scrittura di testi dedicati ai monumenti aperti. I racconti sono stati raccolti in un volume disponibile su richiesta.
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