Menhir Sardegna, ovvero la Stonehenge italiana.
In Sardegna c’è una vicenda millenaria, raccontata dalle tante tracce disseminate nel territorio isolano. Si tratta dei menhir, un patrimonio da scoprire e vivere.
Il termine “menhir” è la crasi di due vocaboli bretoni, ovvero men e hir, traducibile in italiano come “pietra lunga” o “pietrafitta”. Si riferisce a dei megaliti monolitici (a differenza dei dolmen, che sono polilitici e assemblati a portale), eretti in molti periodi preistorici differenti, dove potevano raggiungere e superare anche i 20 metri di altezza. Uno degli esempi più maestosi è il Grand Menhir rotto di Locmariaquer, in Bretagna.
Di forma generalmente squadrata, alcune volte assottigliati verso la cima, i menhir sono stati costruiti e posizionati praticamente in tutta Europa, specialmente nella zona Occidentale (Bretagna e isole britanniche). Ve ne sono tracce anche in Africa e Asia.
Anche in Italia ci sono esempi di costruzioni di questo tipo, specialmente in Sardegna, dove i segni tangibili della preistoria sono infiniti. I siti archeologici in Sardegna sono tantissimi: pensiamo ai menhir, ma anche ai dolmen, alle domus de Janas, ai pozzi sacri, alle tombe dei giganti e agli infiniti complessi nuragici. Testimonianze archeologiche sotto forma di enormi pietre, che custodiscono segreti millenari e il lascito di civiltà esistite che hanno caratterizzato periodi storici ben precisi.
I menhir in Sardegna: ecco quali sono
I menhir sardi sono chiamati “perdas fittas” o “pedras fittas” (dipende dalla zona), ovvero “pietre conficcate”. Se ne contano addirittura 740 nelle varie zone dell’Isola. Hanno forme diverse: alcuni rimandano ad una simbologia fallica, altri alle mammelle come simbolo femminile della fecondità, altri ancora possiedono delle coppelle, ovvero delle antiche incisioni rupestri a forma di conca circolare. Dei veri e propri segni lasciati da uomini vissuti millenni fa. Ecco quali sono i menhir più famosi presenti nella regione.
Genna Prunas di Guspini
Questo monumento preistorico si trova nel comune di Guspini, in un terreno agricolo presso casa Usai. Il menhir rappresenta la Dea Madre ed è datato alla cultura di Ozieri (IV millennio a.C.), raggiunge un’altezza di circa 1,70 metri ed è largo 60 cm alla base, per poi arrotondarsi sempre di più nell’estremità. Dispone di ben 30 coppelle, realizzate sulla superficie basaltica, e che ricoprono i quattro lati del monumento.
Stele di Boeli
La Stele di Boeli, meglio conosciuta come Sa Perda Pinta di Marmolada, dispone di una serie di spirali concentriche in quasi tutte le facce del monolito. Si tratta di una stele megalitica, che si stima risalga al 3500 a.C., e si trova a Marmolada all’interno di un giardino privata in cui è stata rinvenuta accidentalmente nel 1997, durante i lavori di costruzione di una casa. Anche per via delle sue dimensioni è da ritenersi una costruzione unica in Europa: ha un’altezza di 2,67 metri, una larghezza massima di 2,10 e uno spessore di 0,57 metri non uniforme.
I menhir di Laconi
Laconi è un paesino nella provincia di Oristano, con poco più di 1500 abitanti e oltre 100 menhir, sia di tipo protoantropomorfo (a faccia prospettica piana) sia antropomorfo, ossia con brevi stacchi somatici. Sempre qui, nel Museo della statuaria preistorica in Sardegna, ospitato negli spazi di palazzo Aymerich, ci sono decine di menhir ritrovati.
Gli altri menhir disseminati per l’isola
Rimanendo in provincia di Oristano, a Villa Sant’Antonio, è possibile ammirare menhir protoantropomorfi e antropomorfi. Non a caso, l’intera area è stata chiamata valle dei Menhir. Il complesso megalitico che si può vedere è datato 3500-2500 a.C., durante l’epoca della cultura di Ozieri. C’è addirittura un menhir alto 5,75 metri, uno dei più alti della Sardegna.
Verso sud, a Goni, nel complesso archeologico di Pranu Mutteddu, ci sono menhir allineati in lunghe file: è un’area molto ricca di monumenti megalitici del Neolitico. A Sorgono, in provincia di Nuoro, c’è invece il complesso di Biru ‘e Concas. Sempre nella zona meridionale, a Sant’Antioco, è presente il complesso Su Para E Sa Mongia (ovvero il frate e la suora), caratterizzato dalla presenza di menhir che riportano alla simbologia fallica e della fertilità femminile.
Infine, segnaliamo la presenza di quattro menhir tra i comuni di Tortoli e Barisardo. Purtroppo uno di questi è stato distrutto da alcuni vandali verso la fine degli anni ’90.
Vuoi pianificare al meglio il tuo tour della Sardegna megalitica e vivere una vacanza all’insegna dello charme e dell’eleganza? Prenota un soggiorno a Palazzo Doglio a Cagliari