La cantante israeliana Noa: storia di un’artista che ama la Sardegna
La cantante israeliana Noa e il trombettista sardo Paolo Fresu sono i delicati interpreti di Due Cuori-Andimironnai, un brano che racconta un’antica melodia sarda.
La Sardegna è l’isola dei tesori: spiagge da sogno, una natura selvaggia e incontaminata, città ricche di fascino e una musica, sia strumentale che cantata, tra le più antiche di tutto il bacino del Mediterraneo che ancora oggi affascina, emoziona e cattura l’interesse di musicisti provenienti da ogni parte del mondo come la cantante israeliana Noa che, insieme al trombettista berchiddese Paolo Fresu, è l’interprete di Due Cuori-Andimironnai.
Il brano, composto, arrangiato e orchestrato dal pianista e compositore sardo Andrea Granitzio, affonda le sue radici sulla melodia dell’Andimironnai, tradizionale canto sardo monodico, e si inserisce all’interno di un più ampio progetto volto a riscoprire e a valorizzare i tratti identitari della Sardegna.
Noa, pseudonimo di Achinoam Nini, è una cantante israeliana famosa in tutto il mondo per l’incantevole voce e il messaggio di pace e speranza che cerca di veicolare attraverso la sua musica. Nata a Tel Aviv il 23 giugno 1969, da una famiglia di ebrei yemeniti, all’età di due anni si trasferisce con i genitori a New York dove il padre, docente universitario, aveva ottenuto un incarico.
All’età di diciassette anni, dopo una profonda crisi d’identità, decide di fare ritorno in Israele, dove presta servizio militare obbligatorio per due anni. In seguito, Noa racconterà così lo smarrimento di quel periodo: “ero sola, in mezzo a ragazze che parlavano un ebraico che non capivo, si dormiva col fucile sotto il letto”. In Israele conosce il medico pediatra Asher Barak che in seguito sposerà e da cui avrà tre figli: Ayehli, Enea e Yum.
Nel 1991 esce il suo primo album Achinoam Nini and Gil Dor Live cui segue, tre anni più tardi, il primo lavoro in studio intitolato semplicemente Noa da cui è tratto uno dei suoi brani più noti: I Don’t Know. Cinque anni più tardi pubblica Calling, il secondo album in studio, e il 5 luglio dello stesso anno partecipa al concerto di Antonello Venditti a Napoli in Piazza del Plebiscito.
L’anno successivo viene scelta da Roberto Benigni per interpretare il brano Beautiful That Way, tema principale della colonna sonora del film La vita è bella, che sarà successivamente inserito nel fortunato album Blue Touches Blue del 2000. Sempre nel 1997 collabora con Pino Daniele, nell’album Dimmi cosa succede sulla terra con la canzone The desert in my head.
Nel corso degli anni Duemila partecipa a numerosi festival musicali e pubblica nuovi lavori tra cui Noapolis, un omaggio alla canzone classica napoletana, e Letters to Bach, in cui racconta la sua profonda ammirazione per Johann Sebastian Bach attraverso 12 brani musicali del compositore tedesco impreziositi da testi in inglese ed ebraico ispirati a temi che spaziano dalla sfera personale ad una più universale.
Nel 2001 viene insignita del premio Artista per la Pace cui seguiranno alti riconoscimenti importanti come l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia e il premio Voce del Mediterraneo assegnato dalla Fondazione Maria Carta per l’attenzione di Noa verso i temi della cultura e della musica sarda, come dimostrano le diverse esibizioni al fianco dei cantautori Andrea Parodi ed Elena Ledda.
La cantante israeliana Noa: il brano “Due Cuori-Andimironnai”
S’Andimironnai è un antico canto perduto che, secondo alcuni studiosi, risale all’epoca dell’antica città di Nora e oggi rivive in Due Cuori-Andimironnai, la canzone interpretata dalla splendida voce della cantante israeliana Noa accompagnata dalle note del talentuoso trombettista berchiddese Paolo Fresu.
Il brano, disponibile sulle principali piattaforme streming dal 21 marzo 2021, è stato registrato presso il Jane Studio di Cagliari con la direzione dell’ingegnere del suono statunitense Marti Jane Robertson che ha curato anche il mix e il mastering. Noa, che ha voluto arricchire i preziosi versi in sardo con l’ultima strofa in ebraico, ha inciso la sua voce nel suo home studio a Tel Aviv, mentre Paolo Fresu ha registrato la sua tromba presso l’Over Studio di Cento (Ferrara) con il tecnico del suono Angelo Paracchini.
Alla realizzazione del brano ha collaborato anche la Budapest Art Orchestra, diretta da Peter Pejtsik, e i musicisti Alice Marras e Stefania Secci Rosa, ai cori, Gianluca Pischedda, al violoncello, Alessio Povolo, al contrabbasso e Daniele Russo, alla batteria. Nel lavoro di scrittura e realizzazione del brano Andrea Granitzio, che in Due Cuori – Andimironnai suona il pianoforte, si è avvalso della preziosa consulenza del poeta Mario Brasu e dell’etnomusicologo Marco Lutzu.
Due Cuori – Andimironnai si colloca all’interno del più articolato progetto Indòru – Cross Cultural Identity Project, finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport tramite il Bando IdentityLAB_2 – POR FESR 2014-2020, che promuove un approccio interdisciplinare alla produzione culturale identitaria dalla Sardegna, legando architettura, scultura, suono e musica nel segno della produzione artistica del Maestro Pinuccio Sciola, rivisitando, inoltre, la tradizione sarda in ottica contemporanea.
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